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Vomero: il triangolo della vergogna

Discariche a cielo aperto, incuria e sciatteria nel cuore del quartiere collinare, a ridosso delle strade dello shopping e della movida

Una volta, neanche troppo tempo fa, la "munnezza del Vomero" si vendeva come oro al mercato delle pezze di Resina. La piccola e media borghesia che abitava il quartiere collinare dava via abiti e accessori e spesso anche suppellettili in ottime condizioni, che andavano a ruba al mercato dell'usato. Con i tempi, si sa, cambiano i costumi e, chiaramente, le abitudini. Adesso chi abita o passa nel cuore del Vomero, la munnezza non la dà più ai "robavecchia" né la conferisce nei tempi e modi dovuti. Semplicemente la riversa in strada, alla rinfusa, dove capita.

Il Vomero e l'immondizia (foto NapoliToday)

Non troppo lontano dalla misera metopa che ricorda il luogo dove, secondo tradizione, sarebbe avvenuta la decollazione del Patrono emblema di Napoli nel mondo, all'angolo tra via Conte della Cerra e San Gennaro ad Antignano, come nella vicina Piazza degli Artisti e ancora a via Enrico Alvino, i contenitori della raccolta differenziata sono ormai una sorta di faro per chiunque debba gettare qualsiasi cosa: mobili, materassi, specchi, cartoni, residui di cibo, apparecchiature elettroniche, piante morte e chi più ne ha più ne mette, con buona pace della civiltà, della dignità e della legalità. Non migliore risulta la situazione dei collegamenti viari tra via Tino di Camaino e via Pacio Bertini. Fa davvero male al cuore vedere i resti degli alberi mutilati che abbellivano via Pacio Bertini e ancora di più lo stato di abbandono dei Giardinetti, dietro i cancelli chiusi coi catenacci: una giungla di erbacce e rifiuti. Eppure si tratta di uno dei pochi spazi all'aperto in un quartiere mortificato dalla cementificazione selvaggia, dal traffico e dai tantissimi, troppi dehors spuntati praticamente ovunque a trasformarne il cuore elegante in una sorta di immenso dispenser di cocktail, pizze e fritti.

In attesa di uno scatto di civiltà, dignità e legalità di coloro che hanno trasformato la zona in "triangolo della munnezza", non resta che augurarsi che nel frattempo almeno l'amministrazione cittadina intervenga ad assicurare la necessaria pulizia e sorveglianza.   

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