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Martedì, 21 Marzo 2023
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Giornata della donna: 3 appuntamenti inconsueti a Napoli

Dalle manifestazioni sindacali e politiche del secolo scorso alle discoteche e striptease maschili di oggi, ma le statistiche dicono che c'è ancora poco da festeggiare e molto da combattere

Le radici della festa della donna sono intrise di sangue e nutrite dal desiderio di giustizia sociale. Risalgono agli albori del Novecento, secolo di cambiamenti e grandi ideali, e si originano in un incidente in un'industria tessile le cui vittime furono soprattutto, essenzialmente donne. Dopo quell'episodio, e dopo aver scritto sulla rivista The Socialist Woman che il Congresso non aveva "alcun diritto di dettare alle donne socialiste come e con chi lavorare per la propria liberazione", Corinne Brown presiedette la conferenza del Partito socialista a Chicago (era il 3 maggio del 1908), ribattezzata "Woman’s Day", durante la quale si parlò dello sfruttamento dei datori di lavoro nei confronti delle operaie, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto. Alla fine del 1908 il Partito socialista americano decise quindi di dedicare l'ultima domenica del febbraio del 1909 all'organizzazione di una manifestazione per il voto alle donne: il 23 febbraio 1909 è dunque la prima giornata "ufficiale" delle donne. La seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste, nel 1910, decise di condividere l'iniziativa e istituì una giornata internazionale dedicata ai diritti delle donne. È però solo nel settembre 1944, dopo la nascita a Roma dell'Unione Donne Italiane, che in Italia si decise di celebrare una giornata dedicata alla donna nelle zone liberate dell'Italia.

La mimosa

E' nel 1946 che la mimosa viene adottata come simbolo della giornata della donna. Il motivo è fin troppo semplice ed essenziale: era un fiore di stagione e - almeno all'epoca - costava poco.

Uguaglianza: cosa dicono i numeri

L'Istat attesta che le donne in Europa guadagnano in media il 15% in meno degli uomini in termini di retribuzione lorda oraria, con un delta assai variabile a seconda degli stati membri. Il settore dove le donne guadagnano meno degli uomini è quello della Salute: il 19,2% in meno e va sottolineato che, in Italia, gli uomini costituiscono solo il 30% di tutti gli operatori sanitari.

Obiettivo 2030

Che il cammino verso la parità sia ancora lungo, lo hanno messo nero su bianco i 193 Paesi membri delle Nazioni Unite che hanno inserito uguaglianza di genere e emancipazione femminile tra i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile da raggiungere entro il 2030. 

3 cose inusuali a Napoli l'8 marzo

Se siete stanch* dei soliti happenings festaioli, ecco 3 proposte davvero insolite per l'8 marzo

Mattina: Edificio 1 dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, in via Pansini, si terrà "Un libro per prendersi cura", promossa assieme con l'editore Ateneapoli. L'iniziativa è improntata al claim «Ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donne», celebre frase di Maya Angelou, poetessa e scrittrice afroamericana, tra le più amate del Novecento. "Quest’anno, abbiamo pensato di omaggiare le nostre pazienti oncologiche, che lottano instancabilmente e di cui tutti noi riconosciamo il coraggio e la determinazione" spiega il direttore generale Giuseppe Longo. Alle donne in cura oncoematologica saranno donati volumi editi da Ateneapoli. "Siamo contenti che la seconda tappa dell'iniziativa "Un libro per prendersi cura" abbia coinvolto la nostra oncologia medica. La qualità delle cure e dell'assistenza si costruisce anche attraverso momenti di condivisione e di sostegno come questo", spiega il prof. Sabino De Placido, direttore dell’Oncologia Medica federiciana.

Pomeriggio: appuntamento alle ore 16 in piazza del Gesù, da dove partirà il Corteo dell'8 marzo. Un modo per ritrovare lo spirito vero della giornata della donna, condividendo slogan e strada. Il corteo percorrerà calata Trinità Maggiore, via Sant’Anna dei Lombardi, piazza 7 Settembre, via Toledo, piazza Carità, via Cesare Battisti, piazza Matteotti, via Monteoliveto e via Toledo, per concludersi a piazza Dante.  

Sera: se non volete uscire e decidete di trascorrere a casa la sera dell'8 marzo, Prima Tivvù propone, in apertura di "Salute a tutti", rotocalco sulla sanità in Campania realizzato da Salvatore Isaia e Umberto Russo, un video ricordo della Prof. Gabriella Fabbrocini, scomparsa prematuramente lo scorso 3 marzo, per un male incurabile. Un modo per conoscere una grande protagonista della vita sociale non solo napoletana che si è sempre battuta per la parità di genere e il riscatto delle donne, in particolare quelle del Mezzogiorno d'Italia, in ambito sociale, politico e anche clinico.

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