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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Un gin a base di ginestra ed erbe del Vesuvio: le bottiglie già sul mercato

Maurizio De Fazio, giovane consulente del lavoro di Torre del Greco lancia Vesuvius Magma Gin: il primo distillato di erbe raccolte tra le pinete del vulcano, tra cui la ginestra cantata da Leopardi

"L’essenza del Vesuvio in un drink che «sgorga» dalle pendici del vulcano più famoso al mondo, e che narra la millenaria storia dell’area vesuviana e di quella che fu la Campania Felix", così viene presentato Vesuvius Magma Gin, ovvero il primo distillato di erbe raccolte tra le pinete del vulcano partenopeo, note per la straordinaria biodiversità. A lanciarlo Maurizio De Fazio, giovane consulente del lavoro di Torre del Greco.

Un bouquet magmatico

Nel bouquet del distillato innanzitutto la ginestra, cantata dal poeta Giacomo Leopardi e poi rosmarino, finocchietto, alloro, ginepro, essiccate naturalmente alle falde del Vesuvio e poi distillate con alcool a 41 gradi.

Il gin può già essere assaggiato in Italia, a Mikonos e Ibiza. 1944 le bottiglie che si potranno trovare in vendita, ovviamente numerate: un numero assolutamente non casuale, si tratta infatti dell'anno dell'ultima eruzione.

Particolare attenzione è stata rivolta anche al packaging: colore nero intenso per la bottiglia, per rievocare la pietra lavica.

Campano il prototipo del gin

I prototipi del gin sono stati prodotti proprio in Campania e per esattezza a nella Scuola Medica Salernitana, dove i monaci che vi operavano realizzarono un orto botanico per ricavare materie prime da distillare e condussero i primi esperimenti di distillazione di alcool e ginepro.

La formula del gin fu quindi modificata nei Paesi Bassi, verso la metà del Seicento, fino a diffondersi in Inghilterra dove raggiunse l’apice con il re Gugliemo III d’Orange.

Oggi il gin è conosciuto ovunque e trova largo uso nella preparazione dei cocktail.

«L’idea nasce da una mia passionedi sempre per il gin - spiega Maurizio De Fazio, inventor manager del brand - Ne ho assaggiati davvero tanti , provenienti da diverse parti del mondo e d’Italia così ho pensato che mi sarebbe piaciuto provarne uno che provenisse dal mio paese: Torre del Greco. Che ne avesse le caratteristiche identitarie e, per Napoli e provincia il simbolo per eccellenza è proprio il Vesuvio. Allora mi sono detto: perché no? Torre del Greco, città dei fiori, del corallo e magari di … Vesuvius. L’obiettivo, innanzitutto, è valorizzare le nostre origini, i nostri territori e i nostri prodotti a km 0, incentivando l’economia e le eccellenze locali. Inoltre, sono orgoglioso di vedere questo marchio identitario sui banconi dei bar di tutta Italia e di poter brindare con gli amici ad un prodotto esclusivamente nostrano». 

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