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Fosse Ardeatine: l'Arma ricorda il carabiniere napoletano Gaetano Forte, tra le vittime dell'eccidio

335 le persone trucidate a Roma dalle truppe naziste. Il carabiniere napoletano fu catturato dalla Gestapo. Era impegnato nella Resistenza

Ricorrono oggi 78 anni dall'eccidio delle Fosse Ardeatine. Tra le 335 vittime trucidate a Roma dalle truppe di occupazione naziste anche il carabiniere napoletano Gaetano Forte, medaglia d'oro al valore militare. 

Gaetano Forte: la storia

Nato il 14 ottobre 1919 ed arruolatosi nell’Arma dei carabinieri nel 1940, in pieno inizio del secondo conflitto mondiale, Forte fu destinato in Russia, al Fronte Orientale. Dopo due anni, fu trasferito a Roma e l’anno successivo entrò a far parte del Fronte Clandestino di Resistenza dei Carabinieri.

Guidato dal Generale Caruso, il gruppo di cui faceva parte Gaetano Forte eseguì numerose e valorose azioni di guerra contro le truppe naziste.

Catturato dalla Gestapo, Forte fu rinchiuso in carcere e sottoposto a tremende torture. Morì con fierezza il 24 marzo del 1944, sotto i colpi di fucile esplosi dai nazisti durante l’esecuzione nelle fosse Ardeatine. Per il suo enorme coraggio e l’estremo sacrificio, è stato insignito della medaglia d’oro al valore militare con la seguente motivazione: “Appartenente al fronte della resistenza, si prodigava senza sosta nella dura lotta clandestina contro l’oppressione tedesca trasfondendo nei suoi compagni di lotta il suo elevato amor di Patria e il suo coraggio. Incurante dei rischi cui si esponeva, portava a compimento valorosamente le numerose azioni di guerra affidategli. Arrestato dalla polizia nazifascista, sopportava stoicamente, durante la detenzione, le barbare torture ed affrontava serenamente la fucilazione, pago di aver compiuto il suo dovere verso la Patria oppressa, con l’olocausto della vita. Roma, ottobre 1943 – marzo 1944”.  

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