Michelasso: quando mangiare a Napoli diventa un'esperienza emozionale
Dopo la lunga pausa imposta dalla pandemia, torna la fantastica cucina dello chef Angelo Gravino
Cos'è l'arte se non la capacità di suscitare emozioni con creazioni originali? Ebbene, sicuramente un artista è Angelo Gravino, classe 1971, origini casertane, resident chef del nuovissimo ristorante Michelasso, in via Santa Brigida 14. Del resto Gravino ha studiato al Liceo artistico e poi all'Accademia di Belle Arti di Napoli prima di intraprendere una carriera che vanta oltre 20 anni di esperienza nei migliori ristoranti stellati d'Italia come I quattro passi a Nerano (2 stelle Michelin), l'Oasis di Vallesaccarda (1 stella Michelin) e la pasticceria La Caramella di Bologna, conservando le salde radici della tradizione culinaria - ricchissima - del nostro territorio.
L'esperienza emozionale con la cucina di Gravino inizia dal locale: sofisticato ma non artefatto, di un'eleganza avvolgente giocata sui toni del nero con gustose note di colore, impreziosito da plats de service in legno d'ulivo massello modellato a mano.
Le pietanze si annunciano con odori e aromi che sanno di Mediterraneo per conquistare gli occhi con una presentazione che richiama per colori e composizione Botticelli o Caravaggio o Mirò, in un intrigante e divertente gioco di echi e citazioni, e, soprattutto, per sedurre il palato accompagnati dalla descrizione affabile del patron del Michelasso, Lucio Sindaco, o del maìtre Giorgio Zoccolella. 300 etichette, prevaletemente nazionali e francesi, costituiscono una vera provocazione per gli amanti del buon bere e, soprattutto, delle migliori bollicine.
Il menù
La carta è legata inderogabilmente alla stagionalità dei prodotti la cui scelta è seguita personalmente dallo chef: la cucina di Gravino, infatti, è sostenibile, naturale e rispettosa delle risorse del pianeta e dei ritmi della natura. Tutto inizia con un’attenta selezione delle materie prime, dando la preferenza ai piccoli produttori locali. Il pesce, che da Michelasso è certamente protagonista, viene pescato da piccole imbarcazioni e da pescatori che hanno un grande rispetto per la fauna marina mediterranea e sono consapevoli della grande fragilità delle sue risorse.
I piatti
Le foto della nostra gallery si riferiscono, nell'ordine, a
- Mini cannolo con tartare di spigola; Tartelletta salata, stracciatella di bufala, pomodori piccadilly e alici del Cantabrico; Mini bun con hamburger di ricciola e maionese vegetale;
- Bon bon di crostacei con maionese di polpo;
- Alice fritta farcita con ricotta di bufala e provola di Agerola
- Amuse bouche: fiore di zucchina farcito con ricotta di bufala, provola di Agerola, salsa di datterino
- La Primavera: Crema di piselli, fave, asparagi, carote baby, zucchine baby, fagiolini, friggitelli, gazpacho di barbabietola, maionese di soia, maionese di mare, salsa di lamponi salata, scampo, triglia, polpo, gamberi, totanetto e germoglio di piselli
- La Mozzarella Salsa di mozzarella cotta a bassa temperatura, capasanta, spigola, calamarella, julienne di seppia al lime, spuma di cocco
- La pasta e piselli
- Il pescato Spigola di mare con gambero cotto su pietra di mare Pietre provenienti dal litorale della Costiera, previamente riscaldate in forno (per raggiungere una temperatura fino a 200° C) e poi sui fuochi, adagiate infine su un piatto di radici di legno di ulivo, creato ad hoc da un piccolo artigiano di Massa Lubrense. Alloro e mirto fanno da letto e da filtro di cottura per il gambero, esaltandone il sapore con un aroma tipico della macchia Mediterranea, con mirto spontaneo particolare per aroma e profumo proveniente dall’azienda agricola Tutuni al Monticello di Vitulazio (CE).
- Predessert: Sorbetto al basilico
- Dessert: semifreddo di amaretti con spuma di nocillo e cialda di cacao croccante; Sorpresa dello chef
Il conto
In ossequio alla cura richiesta dai piatti, il locale non accetta più di 30 clienti: meglio quindi prenotare. Il menù degustazione è disponibile a 75 anni, 100 se in abbinamento con i vini. Alla carta, è presente una scelta di 5 proposte per ciascuna portata con un prezzo medio di circa 25 euro per le entrée, 20 per i primi, circa 24 per i secondi e 10 per i dolci