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Venerdì, 29 Marzo 2024
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A Napoli San Zosimo: è la prima volta che lascia la Sicilia

Risale al '400 questo preziosissimo dipinto su fondo d'oro zecchino considerato un caposaldo del pittore Antonello Da Messina

Arriva a Napoli il San Zosimo, uno dei più antichi dipinti del più celebre pittore del Rinascimento meridionale, Antonello da Messina, vissuto tra il 1430 circa e il 1479. Conservata nel Duomo di Siracusa e concessa in prestito dall’Arcidiocesi di Siracusa, l’opera sarà esposta nel Museo di Donnaregina a partire dal prossimo 16 dicembre e fino al 15 febbraio 2023.

Dialogo tra maestri 

Di particolare fascino per la resa cromatica e la cura dei dettagli del Santo, che si staglia su un fondo di oro zecchino, il dipinto non era mai stato esposto prima fuori dalla Sicilia. L'esposizione, in condizioni di visibilità ottimali, sarà l'occasione per un piccolo ma importante focus sulla cultura artistica meridionale fiorita tra gli anni di Alfonso I (1442-1458) e quelli di Ferrante d’Aragona (1458-1494), attraverso il confronto visivo con alcuni dipinti su tavola di artisti meridionali contemporanei di Antonello Da Messina:

  • la grande Deposizione dalla croce del suo maestro Colantonio proveniente dalla chiesa di San Domenico Maggiore ed oggi al Museo di Capodimonte, straordinaria derivazione dagli arazzi fiamminghi di Roger van der Weyden posseduti da Alfonso il Magnanimo e a quel tempo esposti nella Sala poi detta dei Baroni in Castel Nuovo;
  • il polittico con San Benedetto dello stesso Museo Diocesano di Napoli, datato 1475 e proveniente dalla chiesa napoletana di Santa Patrizia;
  • il trittico coi Santi Francesco, Lucia e Caterina della chiesa cittadina di Santa Maria la Nova, opera d’un artista di cultura ispano-fiamminga prossimo al pittore valenzano di corte Jacomart Baço;
  • il sin qui sconosciuto San Nicola datato 1471 e siglato dall’altro pittore di corte – questa volta campano – Antonello da Capua o del Perrino, rubato anni fa dalla chiesa di Santa Maria in Cosmedin di Portanova ma di recente recuperato dai Carabinieri del Nucleo Tutela e affidato ora in consegna allo stesso Museo Diocesano di Napoli.

Il dittico rosa

Nella stessa sala, in un dialogo tra arte antica e arte contemporanea, sarà esposto il dittico rosa di Ettore Spalletti, quadro a tempera e foglia d’oro su tavola di grandi dimensioni.

Nell’ambito del rapporto di collaborazione tra l’Arcidiocesi di Napoli e il Museo Diocesano da un lato, e la Regione Campania, il Museo MADRE e la Fondazione Donnaregina per l’arte contemporanea dall’altro, l’occasione di poter esporre in mostra a Napoli la grande tavola su fondo d’oro col San Zosimo del giovane Antonello da Messina ha fatto nascere l’idea di affiancare per la prima volta nelle sale del Museo Diocesano un’opera d’arte contemporanea a confronto con un’opera d’arte antica, grazie alla generosa disponibilità e al prestito da parte della Galleria Lia Rumma.

Ettore Spalletti (Cappelle sul Tavo 1940-Spoltore 2019) a partire dalla metà degli anni ‘70 ha creato un linguaggio sospeso tra pittura e scultura, in un’attenzione rivolta alla luce ed allo spazio, ricordando tanto l’astrazione moderna quanto le geometrie della pittura rinascimentale. Un artista celebrato da numerose prestigiose istituzioni, tra cui Documenta, Kassel e la Biennale di Venezia.

La ricerca artistica di Spalletti si fonda su un attento e primordiale studio della superficie e del colore. 

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