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Cos'è lo "stigma" richiamato da Conte in conferenza stampa

Stigma: origine, significato e usi della parola utilizzata come ammonizione dal premier parlando del Mes

Nella conferenza stampa tenuta per illustrare le nuove misure di contenimento dell'emergenza pandemica, il premier Giuseppe Conte ha risposto anche ad una domanda sul Mes-Meccanismo europeo di stabilità o fondo salva stati, dicendo che dal suo utilizzo arriverebbe un vantaggio molto contenuto mentre c'è un rischio, appunto lo stigma, non quantificabile.

Lo stigma: dalle origini ad oggi 

Stigma o, anche, stimma, è un sostantivo maschile. La parola è identica a quella latina, derivata dal greco antico στίγμα che si traduce con «puntura, marchio».

Stigma è innanzitutto un termine ben conosciuto dai botanici e dagli zoologi per i quali indica, tra l'altro, alcune macchie colorate presenti sulle ali di farfalle e altri insetti.

Nell’uso letterario, stigma  ha un significato strettamente collegato all'origine della parola e cioè "marchio, impronta, carattere distintivo". Si parla ad esempio di stigmate o stimmate per indicare le piaghe presenti sulle mani di San Pio da Petralcina.

La parola ha però anche un valore negativo, di macchia o marchio socialmente riprovevole, soprattutto se usata in associazione con aggettivi come razziale, etnico, religioso, etc. . Ed è proprio al significato di "marchio negativo" che ha fatto evidentemente riferimento il premier quando ha parlato di rischio stigma non quantificabile in relazione all'utilizzo dei fondi del Mes: utilizzare quei fondi, cioè, potrebbe significare agli occhi dei mercati internazionali che l'Italia non ha più risorse, con una serie di effetti negativi a cascata.

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