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Si dice accortenza o accortezza?

Quale usare per l'Accademia della Crusca e perché a Napoli non tutti saranno d'accordo

Se sei di Napoli stenterai a crederci, ma in nessun vocabolario della lingua italiana – “dell’uso” o “storico” – c'è traccia del termine "accortenza". Questa parola, infatti, si usa solo a Napoli e dintorni e costituisce una variante dialettale dell’italiano "accortezza" che significa "avvedutezza, prudenza che si accompagna a perspicacia, astuzia, capacità di agire" come riportano i migliori vocabolari (ZINGARELLI 2013, Sabatini-Coletti 2008, Devoto-Oli 2012).

E' la più prestigiosa istituzione linguistica d'Italia,l'Accademia della Crusca, ad avvisare che la sola forma “corretta e regolare” è "accortezza",  perché segue le regole generali di formazione delle parole in italiano, provenendo dal participio passato accorto.

L'uso frequente della parola "accortenza" all'ombra del Vesuvio è attestato fin dal lontanissimo Settecento: si ritrova, tra l'altro, in una lettera scritta da Luigi Vanvitelli, l’Architetto per eccellenza, conservata alla Biblioteca del Palazzo Reale di Caserta.  Nel documento, Vanvitelli scrive: "Se avete la curiosità di vedere i disegni, abbiate accortenza di bene racchiuderli". Come ammette la stessa Accademia della Crusca, in ogni caso, cercando bene, si trovano attestazioni - sia pur remote - dell'uso di "accortenza" anche molto lontano da Napoli.

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