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social Stella / Via Arena della Sanità, 11d

"RiapriAMO il Cimitero delle Fontanelle": mostra fotografica per rilanciare la necessità di restituire il sito alla città

L’Associazione promuove da tempo la riapertura del Cimitero ed ha presentato al Comune un progetto di valorizzazione che parte dagli abitanti del Rione

Giovedì prossimo, 16 giugno, dalle ore 19.00, presso Extra Moenia alla Sanità, alla via Arena della Sanità 11/d, l’Associazione “Giovani per il Quartiere - Comitato RiapriAMO il Cimitero delle Fontanelle”, inaugura la mostra del fotografo napoletano Giancarlo De Luca "per Grazia ricevuta - nelle Fontanelle” con cui intende promuovere la ripartenza, attraverso l’arte, dopo i difficili tempi dell’emergenza pandemica, e soprattutto la riapertura di uno dei monumenti più iconografici della nostra città, appunto il Cimitero delle Fontanelle.

L’Associazione, da tempo impegnata per la riapertura del sito, ha presentato all’Amministrazione Comunale un progetto di valorizzazione che parte dagli abitanti del rione e in particolare delle sue donne. Dal canto suo, il fotografo Giancarlo De Luca ha voluto rendere omaggio al suo quartiere, la Sanità. Con loro anche la consigliera comunale Alessandra Clemente, componente dell’osservatorio Unesco e della Commissione Cultura del Comune di Napoli che spiega "a Napoli c’è una sottile linea che unisce ed accomuna il quartiere della Sanità con il Centro Storico, il centrale Corso Umberto con la Secondigliano dei tempi passati, costituita dal culto, sopravvissuto fin dai secoli scorsi, della cura delle Anime del Purgatorio. Dal Cimitero delle Fontanelle alla Basilica di San Pietro ad Aram, passando per le Catacombe di San Gaudioso, dall’Ipogeo di Santa Maria del Purgatorio ad Arco, alla chiesetta di Santa Luciella ai Librai ricongiungendo la storia di personaggi come donna Cuncetta, il teschio che suda delle Fontanelle oppure Lucia, la sposa morta giovane e forse dannata e sepolta nell’ipogeo del Purgatorio ad Arco in Via dei Tribunali. E’ necessario valorizzare questi siti, aprirli e moltiplicare le occasioni di lavoro per i giovani di questi quartieri, attraverso il loro coinvolgimento, prima, in percorsi di formazione, come quello realizzato da Irene Spasiano, docente dell’Istituto Caracciolo e di concreto inserimento lavorativo, poi”.

La mostra che raccoglie oltre 20 opere selezionate dal corposo archivio realizzato da Giancarlo De Luca nel corso degli ultimi 5 anni, mette in luce aspetti interiori del fotografo che si è confrontato con un passato misterioso e compassionevole e il cui approccio come egli stesso riferisce “è avvenuto sempre in punta di piedi, quando ero solo dinanzi alla morte in ossequioso rispetto di quelle ossa, di quei corpi dimenticati nell’oblio dei secoli eppure tanto venerati e amati dal popolo napoletano”.

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