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social Vomero / Largo San Martino

Dove si trovava a Napoli Castel Belforte e che fine ha fatto oggi

A spingere Roberto d'Angiò a volerne la costruzione fu la vista mozzafiato che si godeva dall'altura

C'è un posto preciso della nostra città da cui si gode un panorama mozzafiato. Avere una torre d'avvistamento lì, nei tempi bui del primo millennio, significava  avere la possibilità di avvistare con largo anticipo i nemici sia se stavano per arrivare dal mare che se marciavano via terra. E' per questo che è documentata fin dall'anno 1000 la presenza di un avamposto di avvistamento a San Martino. 

Nel 1328 il re angioino Roberto, in visita al monastero che si stava edificando per i Certosini proprio a San Martino, per desiderio del figlio Carlo, rimase talmente incantato dal panorama che decise di farsi costruire lì vicino una residenza estiva. A lavori iniziati, però, considerata la posizione strategica del luogo a fini difensivi, decise che la costruzione dovesse avere fini difensivi: non più una dimora sontuosa, quindi, ma un castello che venne realizzato in meno di 14 anni, tra il 1329 e il 1343 e battezzato Belforte.

Il castello, tuttavia, non ebbe un aspetto "militaresco" e severo. A rendere il luogo particolarmente bello e suggestivo c'era, inoltre, la vegetazione fatta di macchia mediterranea, ulivi e pini marittimi, e la presenza di numerose ville alle pendici.

Al centro delle lotte dinastiche interne agli angioini prima, e poi a quelle tra francesi e spagnoli poi, Belforte fu completamente ristrutturato agli inizi del 1500 dal vicerè spagnolo Don Pedro da Toledo con l'avallo del re Carlo V. La fortificazione durò non più di 10 anni, dando vita a Castel Sant'Elmo come lo vediamo oggi, con le sue mura ciclopiche e la forma di stella a sei punte, in cui Belforte risulta inglobato, destinato ad alloggi di rappresentanza    

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