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Salvatore, bidello pendolare tra Napoli e Pordenone: la sua (differente) storia

Al contrario di Giusy Giugliano, recentemente balzata agli onori della cronaca dopo un'intervista a Il Giorno, il 36enne partenopeo lavora suolo un giorno a settimana e ammette di spendere più di quanto guadagna

È emersa in queste ore una nuova storia sul filone di quella di Giusy Giugliano, la bidella napoletana che ha raccontato al Giorno – tra molte polemiche e ancora più dubbi riguardanti la veridicità dei fatti – di fare la pendolare tra Napoli e la sua scuole di Milano per risparmiare.
Il Messaggero Veneto ha infatti pubblicato stamattina il racconto di Salvatore Sorrentino, bidello pendolare tra Napoli e Pordenone addirittura da quattro anni. Trentasei anni, ha ottenuto la nomina a tempo determinato all’Isis Mattiussi-Pertini, scuola della città del Friuli-Venezia Giulia.

La sua vicenda è però ben diversa da quella della 29enne scovata da Il Giorno.
Innanzitutto Salvatore lavora soltanto di sabato. Poi viaggia in aereo, treno, bus, e - lo spiega chiaramente - spende soldi, più di quanti ne guadagni: il suo contratto da precario, in scadenza il 30 giugno, gli porta infatti sul conto non più di 200 euro al mese a fronte di un'uscita di oltre 500. Poco, pochissimo, sia per prendere in affitto un appartamento, sia per il viaggio che affronta quattro volte al mese. Eppure il lavoro al Mattiussi-Pertini gli serve, Salvatore Sorrentino deve accumulare punti in graduatoria e ottenere il passaggio a ruolo, che pare possa arrivare il prossimo anno.

"Da quattro anni faccio il pendolare per un giorno di servizio a settimana, a scuola, ogni sabato – ha raccontato al Messaggero Veneto – i colleghi mi chiedono com’è andato il viaggio della speranza". Salvatore però non rinuncia: semplicemente, nonostante il precariato vuole costruirsi una famiglia con la sua fidanzata.

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