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Il mondo dell'arte, tra luci, ombre e inquietudini protagonista del romanzo di Danilo Russo

Viaggio negli inferi del mondo dell'arte contemporanea tra viaggi, feste, assegni a tanti zeri, sullo sfondo della pandemia

Napoletano, consulente, curatore e critico d'arte, esperto di contrattualistica del settore forte di una brillante laurea in giurisprudenza e dell'esperienza su un accorsato studio, al giro di boa dei 40 anni Danilo Russo ha deciso di trasporre in un romanzo la sua esperienza nel mondo che frequenta da sempre, tra vernissage, rassegne, mostre ed happenings. Nasce così "Virus d' artista" , che sarà presentato questo mercoledì, 30 novembre, alle 18.00, presso The Spark Mondadori bookstore in piazza Bovio 33.  Ai lavori, moderati dall'esperta d'arte Stefania Russo, interverranno Barbara Crespigni direttrice artistica della galleria Casamadre, che firma la prefazione del volume, Corrado Folinea, gallerista di via Cappella Vecchia, e il giornalista Ernesto Tedeschi, giornalista.

L'incipit

Nel bel mezzo di una notte di novembre, il mio sonno divenne agitato: una pioggia, sottile e gelida, si mise a battere all’improvviso contro la finestra e ciò che vidi in sogno mi fece risvegliare sudato e con la paura ancora negli occhi per ciò che il mondo avrebbe effettivamente conosciuto: covid 19, una pandemia che sarebbe rimasta nella storia, un virus che, qualche mese dopo quella notte da incubo, avrebbe gettato il mondo in uno stato di depressione economica senza precedenti.

Il covid 19 ha suonato le campane a morte per milioni di persone giustificandone, con l'emanazione di decreti governativi, la privazione delle libertà costituzionalmente garantite e richiudendole, per mesi, nelle proprie case.

Le promesse di “bonus” a fondo perduto sono state smentite dalla realtà dei fatti. Le periferie, in sofferenza, sono state le prime a far sentire la voce della disperazione, quando gli unici sostegni erano quelli provenienti dall’altro Stato.

Ai tempi dei social, si sono moltiplicate le iniziative di gruppi incitanti alla disobbedienza civile. Norme, vestite da regole, hanno imposto limitazioni che hanno consentito ai politici, regionali e nazionali, di esprimersi in modo arbitrario quali portatori di verità assolute, come in uso nei peggiori sistemi totalitari. I Paesi, che la comunità scientifica ha additato come i responsabili della propagazione del virus mortale, hanno acquistato, sottocosto, terreni, alberghi e industrie, italiane e no. Il tasso di disoccupazione è aumentato giorno dopo giorno. I militari hanno pattugliato le strade.

Usata e veicolata dai mezzi d’informazione, la paura ha congelato anche il mercato immobiliare e dell’arte, prima di sciogliersi come neve al sole.

Amici e noti collezionisti hanno provato a vendere, al migliore offerente, opere d’artisti per mezzo di mediatori commerciali. Anche i musei americani, per la prima volta nella storia, hanno dismesso intere collezioni. L’unica funzione dell’arte è sembrata essere quella di divenire pasto per la sussistenza di chi vende.

La storia che sto per narrarvi è perfettamente inquadrata in questo scenario apocalittico dove la vita delle persone è stata costantemente messa a rischio dal virus".

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