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Tangram: il rompicapo dell'arte napoletana a Palazzo Venezia

L'arte aniconica di Roberto Sanchez tra echi, rimandi e nuovi orizzonti

“Tangram” è un rompicapo basato sulla scomposizione e ricomposizione di un quadrato di materiale rigido, divisibile in cinque triangoli, un quadrato e un rombo, che possono essere usati anche per comporre a piacere figure schematiche che suggeriscono oggetti della realtà: da qui prende ispirazione il percorso espositivo delle opere di Roberto Sanchez, tra i protagonisti della lunga stagione dell'astrattismo partenopeo.

La mostra, organizzata da Museo Minimo, sarà inaugurata questo venerdì, 6 maggio, a Palazzo Venezia, nel Centro storico. 30 i lavori dell’artista napoletano in esposizione, tutti recenti, da cui emerge la continuità della sua proposta di carattere astrattista.

Roberto Sanchez

Sanchez, attraverso la sua ricerca intende affermare la libertà assoluta del fare artistico nell’identità di un pensiero che ne anima la struttura e che consenta quella forza emotiva ed intuitiva attraverso cui ritrovare il proprio ruolo in questa società - spiegano gli organizzatori - Come un alchimista, Sanchez arricchisce le suggestioni geometriche delle immagini con accostamenti di piani inserendo il concetto di scomposizione per riuscire ad analizzare il movimento nel tentativo di ricostruire la realtà nella sua massima integrità. Percorrendo i diversi sentieri dell’immaginario geometrico, Sanchez, arriva ad una fase di sintesi totale in cui il colore si sensibilizza, la nettezza delle forme geometriche di partenza è volutamente messa in crisi e dove compaiono interessi materici. L’opera, si presenta a se stessa indagando il suo metodo con i suoi stessi strumenti linguistici creando uno spazio controllato e rigoroso sul piano formale, ma suggestivo e risonante e non di rado poetico ed intimista per riuscire ad indagare l’universo così complesso, ma formato da elementi relativamente limitati.

Arte aniconica e verità poetica

L’arte aniconica, detta anche non figurativa (dal greco: senza immagini) non oggettiva, non referenziale, rappresenta una riflessione estetica che matura già nel secolo scorso.

La rappresentatività del reale perde potere a favore dell’intuizione di una verità poetica che oltre a se stessa non ha bisogno di altro.

Quella di Sanchez - scrive Rosario Pinto, che ha curato il catalogo - è una particolare declinazione delle logiche astrattive e si profila come intervento caratterizzato da forte impronta segnica, che introduce una poetica creativa coniugando le scansioni analitiche del dato con la consistenza della robustezza materica”.

Essere e voler essere: il vernissage

Nel corso del vernissage Antonio Gatto presenta “Cararavaggiocaos”, una videopera con musiche di Giuseppe Capuano che affronta il tema della contraddizione tra quello che si ha e quello che si vorrebbe avere, tra quello che si è e quello che si vorrebbe essere.

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