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Premio Ammaturo per la legalità: 13ma edizione - le foto

Il Capo della Polizia Giannini: "soprattutto a Sud, in città bellissime e complicate come Napoli, è necessario fare sistema tra tutte le istituzioni dello Stato"

Conferiti alla presenza del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e del  Capo della Polizia - direttore generale della Pubblica Sicurezza prefetto Lamberto Giannini, i riconoscimenti della XIII edizione del “Premio Ammaturo - Legalità Città di Napoli”, istituito alla memoria del dirigente della Squadra Mobile di Napoli ucciso 40 anni fa, in piazza Nicola Amore, insieme con l’Agente Scelto Pasquale Paola.

La cerimonia si è svolta presso il Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova, con il patrocinio della Camera dei Deputati, dopo la deposizione di corone d’alloro in piazza Nicola Amore.

All'evento tutte le autorità civili e militari.

La premiazione è stata preceduta da un dibattito moderato dal giornalista Ottavio Ragone, cui hanno preso parte il Capo della Polizia Giannini, che ha sottolineato la necessità, "in particolare in una città bellissima e complicata come Napoli, di fare sistema tra tutte le istituzioni dello Stato", per vincere la sfida per la legalità;  il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo e  Francesco Barbagallo, Professore emerito di storia contemporanea dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con un intervento di Carlo Alemi, giudice anticamorra che per tutta la vita è stato in prima linea per la legalità.  

Particolarmente emozionante il ricordo di Antonio Ammaturo, tra interviste a chi lo ha conosciuto e testimonianze dell'epoca, nel video realizzato dal giornalista Nino Nicois, reso ancora più toccante dalla particolare illuminazione del complesso monumentale realizzata dal team Bruno Addezio, Andrea De Rosa e Mario Pistolese.

Premio Ammaturo XIII edizione (Foto A. De Cristofaro - NT)

I premi

  Il "Premio Antonio Ammaturo Legalità città di Napoli – XIII Edizione” è stato conferito al personale della 9^ Sezione della Squadra Mobile della Questura di Napoli "Per aver condotto con abilità, tenacia ed abnegazione un’articolata attività di indagine che ha consentito l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 48 persone per associazione di stampo mafioso, estorsione, turbata libertà degli incanti, falso in atto pubblico, falso ideologico, riciclaggio e corruzione. L’operazione ha colpito noti esponenti dell’ “Alleanza di Secondigliano” ed altri gruppi criminali che, avvalendosi del concorso esterno di imprenditori, avevano condizionato importanti gare d’appalto di servizi essenziali ospedalieri bandite da alcune strutture sanitarie napoletane al fine di ottenerne l’aggiudicazione. L’indagine ha inferto un duro colpo ad una consolidata associazione mafiosa fortemente radicata sul territorio cittadino".

I due attestati della  XIII edizione del “Premio Antonio Ammaturo Legalità città di Napoli " sono stati conferiti

 - al personale della Prima Sezione della Squadra Mobile della Questura di Napoli e alla Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. Afragola "Per aver condotto con abilità, tenacia e abnegazione un’articolata attività di indagine che ha permesso all’Autorità Giudiziaria di emettere un provvedimento cautelare nei confronti di 8 esponenti del clan  Moccia, egemone nel territorio di Afragola, ritenuti responsabili di estorsione, detenzione di armi da fuoco clandestine e turbata libertà degli incanti, aggravati dal metodo mafioso. In particolare, è emersa la realizzazione di atti intimidatori diretti ad influenzare alcune aste giudiziarie relative ad immobili situati ad Afragola e Casoria, territori storicamente riconducibili al controllo del clan Moccia".

- al personale dell’7^ Sezione  della Squadra Mobile  della Questura di Napoli "Evidenziando elevatissime capacità professionali, acume investigativo, tenacia e determinazione operativa, hanno tratto in arresto, con i colleghi della Guardia di Finanza, il latitante Raffaele Imperiale, irreperibile dal 27 gennaio 2016 e inserito tra i più pericolosi ricercati in Italia, in quanto soggetto inserito ai massimi livelli nel  traffico internazionale di stupefacenti e nel riciclaggio di denaro. La latitanza di Imperiale, vissuta a Dubai negli Emirati Arabi, gli ha consentito di rafforzare alleanze internazionali con figure apicali del crimine organizzato e di assurgere al rango di “criminale planetario”. La cattura ha consentito di assicurare alla giustizia  uno dei soggetti più noti negli ambienti criminali nazionali e internazionali".

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