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Venerdì, 19 Aprile 2024
Scuola

Test di Medicina al via: a Napoli le prove a Monte Sant'Angelo e al Palapartenope

In tutta Italia è il giorno dell'attesissimo test di ingresso alle facoltà di medicina e chirurgia

Quello di oggi è uno dei giorni più attesi da tantissimi studenti italiani, 67mila circa quest'anno. Si svolgono a partire dalle 11, in tutto lo 'stivale', i test di accesso alle facoltà universitarie di Medicina e Chirurgia.

A Napoli la carica dei candidati (circa 6000 in totale) è concentrata nella zona di Fuorigrotta e dintorni. L'appuntamento, infatti, è a Monte Sant'Angelo per le prove di ammissione all'Università Federico II e al Palapartenope per l'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.

LE INTERVISTE AGLI STUDENTI

Il 18 settembre prossimo verranno pubblicati i risultati dei test di ingresso, mentre il 2 ottobre sarà pubblicata la graduatoria nazionale.

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LA PROTESTA

In occasione delle prove di accesso alla facoltà di Medicina, il Fronte della Gioventù Comunista (FGC) si è mobilitato con un’azione di protesta contro il numero chiuso fuori ai cancelli di Monte Sant’Angelo. Manifestazioni di protesta ci sono state anche nelle università di Roma, Milano, Torino, Palermo, Firenze, Cagliari, Bologna e decine di atenei in capoluoghi di provincia e regione.

“Ogni anno per giustificare il numero chiuso si parla sempre di merito, tirando fuori lo slogan della meritocrazia ma non si tiene conto delle disuguaglianze economiche - ha affermato Giorgio Di Fusco, responsabile FGC qui a Napoli - . C’è differenza tra chi si prepara a questo test con corsi privati che arrivano a costare anche 3000 euro e chi invece non può permettersi di comprare neanche un’eserciziario".

"Dove sta il merito quando non si parte dalle stesse condizioni? - ha aggiunto Di Fusco - Vogliono farci credere che in Italia ci sono troppi medici, ma la realtà è che in 7 anni abbiamo perso 9mila medici e mancano all’appello 50mila infermieri. Di fatto questi test servono per decurtare ulteriormente il numero dei futuri medici, favorendo così la crisi del nostro Sistema Sanitario e privando i meno abbienti della possibilità di qualsiasi tipo di cura. Per tutto questo noi siamo qui a protestare per un’università gratuita, accessibile a tutti e che sia veramente al servizio degli studenti, indipendentemente dalle condizioni economiche. Che sia al servizio delle classi popolari, al servizio del povero e non dei privati. Questo numero chiuso non serve ai giovani".

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