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"Mi mancano i miei alunni, ma sono un soggetto fragile. Datemi subito il vaccino": lo sfogo di un prof

Bernardino Dino Rossi, impegnato a difesa e nel recupero dei ragazzi difficili, chiede maggiore tutela per i docenti "fragili"

"Sono un soggetto fragile e soffro poiché non posso stare a contatto con i miei alunni, anche se riapriranno le scuole. Io mi VACCINEREI oggi stesso, se mi concedessero questa possibilità, anche perché, per più di un anno, ho dovuto assumere un farmaco che aveva un bugiardino grande un metro quadrato, e fra gli effetti collaterali la tubercolosi era uno dei meno pericolosi. Vaccinarsi per rispettare gli altri, ma anche per rispettare noi stessi, in quanto uomini e professionisti, poiché lo Stato e la Ministra parlano di tutto e giustamente fanno ogni sforzo per riaprire la scuola, ma dimenticano che esiste una categoria di "professori fragili" che non hanno nessuna tutela, se non quella di mettersi in malattia obbligatoria, giorni di malattia che incidono sul comparto triennale. L'alternativa ci sarebbe, accettare un contratto di lavoro di 36 ore come personale ATA. Io non avrei nulla in contrario, non lo vivrei come una diminutio, ma la mia professione è l'insegnamento, io ho superato un concorso pubblico per ottenere ciò, e se ho delle patologie che mi rendono momentaneamente inidoneo ad entrare in classe, io dovrei essere tutelato invece di essere bistrattato o lasciato in un angolo a prendere polvere, rimettendoci tra l'altro anche dei soldi, dopo un determinato numero di mesi", spiega a NapoliToday Bernardino Dino Rossi.

Una vita spesa ad aiutare i ragazzi "difficili"

Il 57enne ha lavorato come precario nei licei della provincia di Latina per dieci anni, per poi abilitarsi nel 2000. "Non entrai di ruolo, ma sostenni anche il concorso ordinario e con quello fui immesso in ruolo in un Alberghiero, dove tuttora insegno Materie Letterarie e Storia. Dopo quattro anni fui chiamato col doppio canale per ritornare ad insegnare nei Licei di Napoli Italiano e Latino, ma non volli, poiché la mia attuale scuola è frequentata da una platea difficile, Secondigliano, Scampia, San Pietro a Patierno ecc., e mi gratifica di più lavorare con loro, anche se ho dovuto rinunciare forse al maggior prestigio di lavorare in un Liceo. Se faccio, però un buon lavoro nell'attuale scuola, IPSEOA "Duca di Buonvicino", posso riuscire a cambiare la vita di un ragazzo e forse toglierlo dalla strada", prosegue.

DAD

"Dal 23 ottobre fino al 22 dicembre ho lavorato in DAD, ma dopo il 31/12/2020 non ho più certezze legislative, fino a quella data il governo ha previsto un nostro impiego a distanza e con la riapertura delle scuole, dopo trent'anni di servizio sarò costretto a mettermi in malattia obbligatoria. Cosa che già fui costretto a fare dall'inizio dell'anno scolastico, fino al 23 /10 appunto. Ora leggo che la legge che ci tutelava è stata prorogata fino al 28/02/2021, ma non si sa nulla di come le scuole si organizzeranno con il 75% o 50% in presenza, sempre rispetto a noi "Fragili". Perciò la questione è molto intricata e nemmeno i sindacati sanno districarsi", conclude.

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