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Rione Sanità, il coraggio di essere umani: il progetto sociale dell'istituto Russo-Montale

L'iniziativa delle maestre maestre Bianca Giliberti, Cristiana De Rosa, Daniela Mascellani e Maria Cristina Di Prisco

Nasce da una realtà molto complicata e difficile il progetto realizzato dall’istituto comprensivo I.C. 19 RUSSO-MONTALE di NAPOLI, nel contradditorio rione Sanità (quartiere Stella) dove molte realtà diverse si confrontano e dove fare scuola non può ridursi solo al semplice insegnamento di conoscenze. E’ in questo contesto che i gli alunni della 5°A hanno condiviso pensieri e riflessioni sui significati importanti della solidarietà, dell’accoglienza del diverso ma anche sulle loro personali emozioni. Titolo del progetto è "Il coraggio di essere umani" come appunto la canzone di Mengoni. A spiegarlo sono le docenti: «In una scuola di "frontiera" il tema dell'inclusione è ancora più difficile da affrontare e la canzone di Mengoni ci ha offerto lo spunto per riflettere poiché la musica ci ha aiutato a superare le barriere e limiti. I bambini hanno accolto con serietà ed impegno l'iniziativa e ci terrebbero tanto ad avere un video, un messaggio o anche solo un pensiero da parte di Marco Mengoni, che è riuscito con il suo straordinario testo ad emozionarli». I ragazzi hanno cominciato a lavorarci circa un mese fa in presenza. Il 5 febbraio era la giornata dei calzini spaiati e ognuno dei bambini è venuto a scuola con i calzini diversi.

Il progetto

“Il significato di questo gesto rimanda alla meravigliosa unicità di ciascuno ognuno di noi. Abbiamo poi avviato una discussione su questo argomento. Successivamente abbiamo fatto lavorato con la classe sulla canzone "Esseri umani" di Marco Mengoni, focalizzando soprattutto l’attenzione sui significati insiti”. Ad ideare e coordinare il progetto sono state le maestre Bianca Giliberti, Cristiana De Rosa, Daniela Mascellani e Maria Cristina Di Prisco. Le insegnanti hanno lasciato liberi i bambini nella stesura dei loro elaborati proprio per permettere agli alunni di esprimere in maniera quanto più spontanea e personale il loro pensieri. Il progetto si è concretizzato in un padlet un muro virtuale" dove è possibile inserire testi, immagini, video e musica.

Dalle lettere indirizzate al cantante alle parole che i gli alunni hanno individuato come più significative fino ai loro disegni, “per noi fare educazione civica significa dialogo aperto con la comunità e coni suoi piccoli membri”. Leggendo gli elaborati di questi bambini, emerge forte il senso di appartenenza ai valori positivi, essi hanno dato voce con la loro semplicità alla voglia di riscatto di un quartiere che non si fa piegare dai luoghi comuni.

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