Riparte la scuola: tra timori Covid e l'incognita riscaldamenti
Meno costrizioni con la pandemia quasi alle spalle, ma sono molti i dubbi per il caro energia. La situazione a Napoli attraverso le parole di una preside
Sarà anche questo un anno scolastico particolare, quello appena iniziato a Napoli e in Campania. È il primo con la pandemia di Covid-19 alle spalle, ma anche il primo che si ritroverà a fare pericolosamente i conti con il caro energia.
Gabriella Talamo, preside della scuola Piscicelli del Vomero (elementari e asilo, 1.150 piccoli alunni), ha deciso per ingressi e uscite scaglionati. All'Ansa spiega: "Abbiamo deciso così perché continuiamo a lavorare con prudenza. Anche sulle mascherine è caduto l'obbligo di portarle in classe, ma sia i bambini che i docenti possono portarle se scelgono di farlo. Io non la porto, in molti non la reggiamo più. I banchi, invece, per ora li teniamo ancora divisi, non siamo tornati ai due bimbi seduti insieme, manteniamo ancora un po' di prudenza". Insomma, la parola d'ordine è cautela. Col desiderio che il virus non torni più, dato quanto hanno tolto tutte le cautele necessarie: "Sappiamo quanto influisce sulla crescita dei bimbi".
C'è un altro problema all'orizzonte, e sono i costi energetici. "Di questo – spiega all'Ansa la preside – se ne occupa il Comune. Noi conosciamo la scuola che per due anni ha lavorato anche in pieno inverno con le finestre aperte per far circolare sempre l'aria contro il Covid. I bimbi erano in classe anche con il cappello e i guanti, oltre alla mascherina, per proteggersi dal freddo e la scuola ha funzionato. Ora potremo tenerle chiuse e aprirle ogni tanto per far cambiare l'aria, ma certo noi presidi temiamo per le conseguenze dell'innalzamento dei costi".