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Vertigini, cosa sono e come si curano: risponde l’esperto

“Questo sintomo è generalmente legato a patologie dell’apparato vestibolare, del rachide cervicale o del sistema nervoso centrale. Raramente è determinato da disturbi della sfera psichica”. L’intervista al dott. Fabrizio D’Urso

Qual è la correlazione tra problemi cervicali e vertigini?

“Il senso dell’equilibrio e dell’orientamento del corpo dell’essere umano dipendono dal funzionamento ottimale delle vie sensitive e dalla corretta elaborazione, a livello del sistema nervoso centrale, delle informazioni provenienti dalla periferia. I segnali visivi, le informazioni provenienti dal sistema vestibolare e le afferenze propriocettive, provenienti da specifici recettori posti all’interno di muscoli e articolazioni, danno la possibilità di conoscere in ogni momento la posizione di ciascuna parte del corpo rispetto alle altre, e permettono l’orientamento spaziale del corpo nell’ambiente che lo circonda. Un’alterazione nel funzionamento di questi propriocettori, o nella trasmissione di questi segnali, determina un’alterata rappresentazione dell’orientamento della testa e del collo nello spazio, che potrebbe tradursi in sindrome vertiginosa. In particolare, questo disturbo può essere maggiormente ricondotto a:

  • una patologia degenerativa del rachide cervicale
  • un pregresso colpo di frusta
  • la Sindrome Cervicale da dolore miofasciale

Patologia degenerativa del Rachide Cervicale

I problemi degenerativi del rachide cervicale, come l’artrosi ed altre alterazioni vertebrali, sono indubbiamente le più comuni cause di vertigini cervicogeniche. In presenza di questa patologia, i meccanismi che possono causare vertigini sono: alterazione delle informazioni propriocettive provenienti dal rachide cervicale (un’alterazione dello schema motorio, generalmente presente nei soggetti con disturbi cervicali, si traduce molto spesso in un’alterazione delle informazioni propriocettive generando potenzialmente vertigini), insufficienza vascolare dinamica (gli studi scientifici dimostrano che i pazienti con artrosi del rachide cervicale e vertigini presentano una maggiore riduzione del flusso sanguigno nell’arteria vertebrale durante i movimenti di rotazione del collo rispetto ai pazienti che presentano artrosi cervicale senza vertigini), attivazione simpatica (in caso di problemi degenerativi del rachide cervicale può esserci una maggiore attivazione del sistema nervoso simpatico che può indurre vertigini). 

Vertigini associate a un pregresso colpo di frusta

Il colpo di frusta è causato da traumi, come incidenti automobilisti, che inducono una rapida accelerazione o decelerazione con rapida iperestensione del capo. In tal caso la muscolatura cervicale è molto contratta e il movimento del collo è doloroso e limitato. In seguito ad un colpo di frusta è molto probabile l’insorgenza di vertigini perché questo trauma induce un’importante alterazione propriocettiva a carico di muscoli e rachide cervicale.

Sindrome cervicale da dolore miofasciale

La sindrome cervicale da dolore miofasciale rappresenta un insieme di disturbi muscolo-scheletrici a carico del distretto cervicale non associati ad alterazioni degenerative del rachide cervicale. Tali disturbi sono spesso associati a dolore e a vertigini”.

Come agisce la fisioterapia in presenza di questo sintomo?

"In caso di diagnosi di Sindrome Cervicogenica, la fisioterapia sembra essere l’approccio terapeutico più efficace nel breve e nel lungo termine per la remissione della sintomatologia e per prevenire problemi secondari. Nella maggior parte dei casi la Vertigine Cervicogenica è causata da problemi che hanno in comune dolore muscoloscheletrico e alterazione degli schemi di movimento. In questi casi il primo obiettivo è quello di eliminare le tensioni muscolari in eccesso e ripristinare l’equilibrio muscolare attraverso l’utilizzo di Terapia Manuale e dell’Esercizio Terapeutico. In tal modo si ottiene una riduzione delle possibili tensioni muscolari eliminando il dolore e ottenendo un miglioramento dell’articolarità del rachide cervicale, e dunque movimenti più ampi. La fase successiva - la più importante - prevede la rieducazione motoria e dunque la correzione degli schemi motori generalmente alterati attraverso degli esercizi precisi e adatti al singolo caso. Tutto questo mira al ripristino del corretto funzionamento del sistema propriocettivo dei muscoli e del rachide cervicale, e quindi nell’eliminazione della vertigine”.

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