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Botti (Istituto Pascale): "La sperimentazione del vaccino italiano procede bene"

"Il nostro vaccino, il Takis, è un vaccino a Dna, contrariamente all'Astrazeneca, che è a Rna e ha a bisogno di un vettore virale", spiega il direttore scientifico dell'Istituto nazionale tumori di Napoli

"Il nostro vaccino, il Takis, è un vaccino a Dna, contrariamente all'Astrazeneca, che è a Rna e ha a bisogno di un vettore virale. Siamo nella fase uno della sperimentazione, ossia stiamo studiando la tollerabilità e i risultati sono promettenti. Tra un mese o un mese e mezzo passeremo alla fase due, che significa avere le informazioni sull'effettiva efficacia del vaccino sulla popolazione che sarà disponibile a scopo preventivo verso settembre, ottobre". Così Gerardo Botti, direttore scientifico dell'Istituto nazionale tumori "Fondazione G. Pascale" di Napoli, intervenuto al seminario organizzato dal Sam-Gilda di Napoli sul tema "Scuola e pandemia" e coordinato dalla deputata di Leu Rina Valeria De Lorenzo.

"Questo vaccino tutto italiano, che nasce dall'azione combinata dello Spallanzani, il San Gerardo di Monza e il Pascale - ha aggiunto Botti, come riporta Adnkronos - è modulabile a seconda delle varianti che sembrano non rispondere ai vaccini nati contro il ceppo di Wuhan, da cui è nata la pandemia. Il fatto che il Takis sia modulabile fa sì che possa ridisegnare il frammento di Dna che andiamo a iniettare in rapporto alla variante prevalente. Tra i vantaggi c'è il fatto che non ci sono problemi rispetto alla catena del freddo, nel senso che è un vaccino che si può conservare a temperature di frigorifero, 4 gradi, ma resiste anche per giorni a temperatura ambiente".

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