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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Vaccini ai pazienti fragili dai medici di famiglia: “Siamo pronti ma mancano dosi e strutture dell'ASL”

“I medici di medicina generale possono partecipare alla campagna vaccinale in modalità “attiva” (vaccinando i propri pazienti) o non "non attiva" (affidandoli all'ASL). In entrambi i casi devono registrare gli assistiti sulla piattaforma regionale”. L’intervista al dott. Francesco Papulino, segretario Comegen

- Prima della registrazione sulla piattaforma dovete chiedere il consenso per l'adesione alla campagna ai pazienti interessati?

“No, non è necessario. Al momento comunque non possiamo contattarli ancora perché non sappiamo ancora dove vaccinare, quale vaccino somministrare e quali spazi utilizzare. Possiamo solo fare un’estrazione dal nostro database e registare i pazienti fragili che hanno la priorità ad essere vaccinati”.

- Quali pazienti fragili saranno vaccinati prima?

“I pazienti appartenenti alla Categoria 1, prima gli “estremamente fragili” e successivamente  i“fragili”. La fetta più grossa dei miei pazienti fragili comprende diabetici e neoplastici o in trattamento in chemioterapia e in radioterapia, 3/4 con sclerosi multipla, con insufficienza renale, ecc. Rispetto alla popolazione assistibile comunque parliamo di piccole cifre. Poi ci sono coloro che hanno avuto il Covid che dovrebbero fare delle indagini per capire se hanno sviluppato un sufficiente sistema anticorporale, ma si tratta di indagini il cui costo è a carico del privato, quindi non tutti potranno permettersele”.

- Insieme ai fragili saranno vaccinati anche i loro “caregivers”, cioè coloro che forniscono assistenza continuativa in forma gratuita o a contratto?

“Su questo c’è ancora molta confusione. Sulla bozza si fa riferimento a questa categoria ma non è stato ancora chiarito chi vi rientra, se la moglie, il marito o il badante. La vaccinazione dei conviventi dovrebbe comunque essere prevista in caso di soggetti trapiantati, malati oncologici e i pazienti affetti da patologie immunodepressive e malattie autoimmuni”.

- Sono sufficienti le dosi di vaccino ad oggi in giacenza presso le ASL?

“Le nuove dosi di Pfizer sono arrivate, ma i vaccini che dovremmo utilizzare noi medici di medicina generale sono quelli di Moderna perché conservabili in frigoriferi normali. Ma per ora non sono sufficienti, e questo potrebbe rallentare la campagna vaccinale per i pazienti fragili. Comunque i primi di aprile dovrebbero arrivare nuove dosi di vaccini di Moderna, di Astrazeneca, di Johnson & Johnson e di CureVac. Al momento tre sono le criticità: la mancanza di vaccini (se ne avessimo a sufficienza potremmo vaccinare l’intera popolazione anche entro l’estate), la logistica (cioè la raccolta dei dati anamnestici e la firma del consenso informato) che rallenta non poco la macchina della vaccinazione e le strutture non ancora pronte".

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