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Trigliceridi alti, cosa mangiare e cosa evitare per ridurre la circonferenza addominale

“L’ipertrigliceridemia può essere correlata ad una patologia o ad un errato stile di vita. Per ritornare al normopeso bisogna seguire una dieta bilanciata suddivisa in 5 pasti e un'adeguata attività fisica". L’intervista alla dott.ssa Diana De Falco

I trigliceridi sono lipidi (ovvero grassi), presenti nel sangue, fondamentali per il corretto funzionamento del nostro organismo. La maggior parte di questi provengono dalla dieta, il restante è, invece, prodotto dal fegato. Quando mangiamo il corpo converte le calorie assunte in grassi, che prima immagazzina nelle cellule adipose e poi rilascia sotto-forma di energia quando l’organismo ne ha bisogno. I trigliceridi sono, quindi, fondamentali per il corretto funzionamento del nostro corpo, ma perché ciò avvenga i suoi valori devono rimanere in equilibrio (tra i 125-150 mg/dl). Trigliceridi troppo bassi (sotto i 40mg/dl) potrebbero essere, infatti, un segnale di ipertiroidismo, malassorbimenti intestinali o problematiche al fegato. Trigliceridi sopra i 200mg/dl sono, invece, spesso associati ad un aumento dei valori di pressione arteriosa, a valori elevati di glicemia a digiuno (intolleranza glucidica oppure diabete di tipo 2), a steatosi epatica (fegato grasso) o a valori elevati del colesterolo LDL (“cattivo”). Condizioni pericolose da non sottovalutare perchè aumentano il rischio di insorgenza di aterosclerosi o di altre malattie cardiovascolari. L’incremento dei trigliceridi è spesso conseguenza di una dieta disordinata e ricca di zuccheri semplici, grassi saturi e alcool. L’assenza di attività fisica, poi, può aggravare il quadro portando ad un accumulo di adipe a livello addominale con il conseguente aumento del girovita. Ma come fare per ridurre i livelli di trigliceridi e ritornare al peso forma ideale? A svelarci consigli utili è la dott.ssa, biologa nutrizionista, Diana De Falco.

"Consigli generali:

L’ipertrigliceridemia può essere correlata ad una patologia o ad un errato stile di vita: condizioni di sovrappeso/obesità, vita sedentaria, pasti sbilanciati, abuso di “junk food”, carboidrati semplici e alcolici sono fattori che incidono notevolmente sull’aumento dei trigliceridi. È importante, quindi, correre ai ripari modificando il proprio stile di vita: dieta bilanciata suddivisa nei tre pasti principali ed eventualmente inserendo i due spuntini così da evitare picchi insulinici nell’arco della giornata, che alterino il profilo lipidico causando infiammazione e alzino i livelli di trigliceridi. Inoltre, è importante evitare diete restrittive che prevedano l’eliminazione totale dei grassi dalla propria alimentazione, promuovere un’adeguata attività fisica.

Quali alimenti evitare in caso di trigliceridi alti?

  • Gli zuccheri semplici: quindi no zuccheri aggiunti, dolciumi vari, bevande zuccherine quali coca cola, fanta, succhi di frutta etc;
  • I prodotti industriali ricchi in grassi idrogenati, quindi evitare past junk food e fritture;
  • Limitare in modo significativo il consumo di carni rosse, bianche, formaggi stagionati e insaccati.

Quali alimenti prediligere in caso di trigliceridi alti?

  • I carboidrati complessi: Pasta, riso, pane, preferibilmente integrali e nella razione raccomandata. È importante alternare le fonti di carboidrati come pasta o riso con altri cereali o pseudo cerali ricchi in fibra quali quinoa, avena, grano saraceno e orzo;
  • Aumentare il consumo di alimenti contenenti acidi grassi Omega 3 e omega 6: come noci, semi di lino, pesce azzurro;
  • Ad ogni pasto consumare una porzione di verdura (preferibilmente prima di consumare il pasto completo) meglio se a foglia verde: la fibra in essa contenuta, come nel caso di carboidrati ricchi in fibra, sarà come un filtro che andrà a rivestire la parete intestinale e che limiterà l’assorbimento intestinale dei grassi e zuccheri;
  • Lo yogurt o il latte scremato o bevande vegetali, prestando sempre molta attenzione all’etichetta nutrizionale: perché potrebbero essere ricchi in zuccheri;
  • Frutta ok, ma attenti: la frutta contiene sì fibra ma, contiene anche zuccheri quindi consiglio di non consumare più di due frutti al giorno. Mi raccomando di prestare sempre molta attenzione anche al grado di maturazione del frutto che coincide con l’aumento degli zuccheri in essa contenuti".

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