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Venerdì, 19 Aprile 2024

Tagli all'assistenza psichiatrica: "Così ritorniamo ai manicomi"

Protesta degli operatori del Centro Serapide per le scelte dell'Asl Napoli 2 Nord: "Ragazzi abbandonati a casa rischiano regressione. Cento lavoratori a rischio"

L'Asl taglia il budget, il Centro di assistenza tagli i servizi, i pazienti restano senza cure. E' un effetto domino quello che si è verificato per l'assistenza dei pazienti psichiatrici del territorio dell'Asl Napoli 2 Nord. Decine di operatori socio-sanitari, educatori e maestri d'arte che lavorano per il Centro Serapide di Pozzuoli hanno protestato davanti alla sede della Regione Campania, al Centro direzionale, per scongiurare il ritorno a strutture manicomiali. 

"Se tagliamo la riabilitazione diurna domiciliare, le attività di riabilitazione e quelle di inclusione lavorativa e sociale, il rischio è di tornare, per questi pazienti, a piccole strutture manicomiali. - denunciano gli operatori - Sarebbe un salto indietro di almeno trent'anni". I lavoratori e i pazienti sembrano al centro di un braccio di ferro tra l'Azienda sanitaria locale e il Centro Serapide che da tempo è tra le principali strutture della provincia napoletana per l'assistenza psichiatrica. "L'Asl ha rivisto il bando al ribasso - spiega l'operatore socio-sanitario Biagio Di Bennardo - Di conseguenza, il Centro per ridurre le spese ha eliminato i mezzi con cui raggiungevamo le case dei pazienti e la riabilitazione diurna. In questo momento, non siamo messi in condizione di poter svolgere un servizio adeguato alla situazione dei ragazzi che sono stati abbandonati dall'oggi al domani". 

Alla base dei tagli, la volontà, almeno sulla carta, di voler internalizzare il servizio di assistenza: "Ma al momento l'Asl non è assolutamente in grado di farlo" denuncia Salvatore Buonanno, un oss. Sullo sfondo di questa vicenda, anche la cassa integrazione parziale per circa 100 lavoratori che, con lo sblocco dei licenziamenti post Covid, rischiano di restare senza impiego: "Invece di investire su professionalità che lavorano sul territorio da oltre vent'anni, l'Asl taglia i servizi" spiega Eleonora Giannini. 

C'è anche chi punta il dito contro il Centro Serapide, come Marco D'Apunto, segretario regionale della Cgil Funzione pubblica: "Parliamo di un'azienda che negli anni ha incassato milioni e ai primi ritardi nei pagamenti mette i lavoratori in cassa integrazione e taglia i servizi. Noi non siamo qui per protestare contro qualcuno. Siamo qui perché è necessario garantire un servizio a pazienti fragili che, ancor di più in questo periodo, non possono essere abbandonati".

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