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Ricerca, al Ceinge di Napoli si studia un modo per potenziare l’azione “distruttiva’’ di un Adenovirus oncolitico

Maria Vitale, una delle più giovani biologhe del Centro, illustrerà i primi risultati della sua ricerca in occasione del 24° Annual meeting dell’American Society of Gene e Cell Therapy

Nei laboratori del CEINGE di Napoli si studia un modo per potenziare l’azione “distruttiva’’ di un Adenovirus oncolitico, in grado anche di risvegliare il sistema immunitario contro le cellule tumorali. La dott.ssa Maria Vitale, una delle più giovani biologhe del Centro, illustrerà i primi risultati della sua ricerca in occasione del 24° Annual meeting dell’American Society of Gene e Cell Therapy, che si terrà dall’11 al 14 Maggio 2021 (in edizione virtuale a causa della pandemia).

L’abstract del suo lavoro, dal titolo “An Oncolytic Adenoviral Vectro Expressing an Anti-PD-L1 scFv Reduces tumor growth in a Melanoma Mouse Model”, è stato selezionato per una presentazione orale da quella che è considerata a livello internazionale la più importante società nel campo della terapia genica.

Una grande soddisfazione e due premi: all’abstract preparato dalla dottoressa Vitale, infatti, sono stati assegnati anche l’Excellence in Research Award (è stato scelto tra i 15 migliori abstract inviati alla società) e il Meritous Abstract Travel Award, grazie al quale potrà partecipare all’Annual Meeting del prossimo anno che si terrà a Washington D.C a maggio 2022.

"Il nostro studio si basa sullo sviluppo di un Adenovirus oncolitico (che cioè distrugge le cellule tumorali selettivamente) modificato per esprimere un scFv (per esteso single chain fragment variable, che è una struttura anticorpale semplificata) che ha come target anti PD- L1, uno dei più importanti inibitori di checkpoint immunitari espressi da gran parte delle cellule tumorali - chiarisce Maria Vitale - . Lo scopo del nostro lavoro è di rendere più incisiva la capacità dell’Adenovirus di contrastare la progressione tumorale".

"Abbiamo testato questo nostro Adenovirus oncolitico - spiega ancora la dott.ssa Vitale - in un modello murino di melanoma e abbiamo visto che nei topi trattati il melanoma subiva un rallentamento della crescita rispetto ai topi non trattati".

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