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Sindrome dell’intestino corto, quali sono i sintomi e cosa mangiare

“Chi soffre di questa patologia deve privilegiare i cibi facilmente digeribili, con un basso contenuto di fibre e poveri di grassi. Evitare cereali integrali, fritti, carne rossa e latticini”. L’intervista alla dott.ssa Ester Brucci

La sindrome dell'intestino corto è una disturbo raro e poco conosciuto che causa la riduzione della funzionalità intestinale. Questa patologia comporta il mancato assorbimento dei macronutrienti, acqua ed elettroliti (magnesio, calcio, ecc.), assunti con l’alimentazione. Generalmente questa patologia si manifesta con sintomi quali diarrea, gonfiore, dolore addominale, disidratazione, dimagrimento. Le cause sono quasi sempre legate all’asportazione chirurgica di una parte dell’intestino tenue per complicanze dovute al Morbo di Crohn, a neoplasie, ad infarto intestinale, ad obesità grave. Quando questa sindrome riguarda i bambini può dipendere, invece, da un difetto congenito (l’intestino tenue è ridotto del 50%) che causa un malassorbimento di importanti nutrienti quali grassi e vitamine. In presenza di questa patologia, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale. Seguendo una dieta mirata ed equilibrata è possibile, infatti, ridurre i sintomi e limitare i danni causati da questa malattia. Ma quali sono i cibi da privilegiare e quelli da eliminare? Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa, biologa nutrizionista, Ester Brucci.

- Dott.ssa, ci può spiegare meglio cos’è la sindrome dell’intestino corto?

“La sindrome dell’intestino corto è un’insufficienza intestinale generata da un difetto congenito o da una rimozione chirurgica di una porzione significativa dell'intestino in seguito a un tumore, a una necrosi estesa (dovuta a malattie infiammatorie croniche dell'intestino), a gravi ferite”.

 - Con quali sintomi si manifesta?

“I sintomi con i quali di manifesta sono diarrea, malassorbimento delle sostanze nutritive, dolore addominale e perdita di peso”.

- Quali sono le cause e i fattori di rischio?

“Le cause possono essere legate a malattie che richiedono la resezione intestinale, come la patologia vascolare mesenterica, l’aterosclerosi, fenomeni trombotici, vasculiti. In altri casi è determinata da malattie primitive della mucosa e della sottomucosa come il Morbo di Crohn”.

- Come si cura? Che ruolo gioca l’alimentazione?

“Il trattamento consiste in strategie chirurgiche, farmacologiche e dietetiche che mirano a migliorare la situazione. L’alimentazione riveste un ruolo fondamentale. Seguendo la dieta giusta, infatti, è possibile alleviare i sintomi causati da questa malattia”.

- Quali sono gli alimenti ammessi o consigliati in presenza di questa patologia?

“I pasti devono essere piccoli e frequenti. Bisogna privilegiare i cibi che si digeriscono più facilmente, con un basso contenuto di fibre e poveri di grassi. Favorire il consumo di frutta e verdura rigorosamente cotta e sbucciata. Consumare riso o pasta prodotta con farina bianca e carni bianche. Sorseggiare acqua spesso durante la giornata”.

- Quali sono, invece, gli alimenti da evitare?

“Evitare le abbuffate: preferire piccoli pasti più frequenti. Bisogna evitare cereali integrali e prodotti derivati, i vegetali fibrosi particolarmente ricchi di cellulosa e lignina. Evitare cibi fritti e piccanti. Ridurre il consumo di carne rossa e latticini”.

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