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Salute

Espianti di organi dopo morti violente, De Luca firma nuovo protocollo: “Un esempio straordinario”

L'intesa tra l'autorità sanitaria regionale e la magistratura

Disciplina il rapporto tra magistratura e autorità sanitaria regionale a proposito di particolari espianti di organi, il protocollo d'intesa siglato oggi al Palazzo di Giustizia di Napoli 'Alessandro Criscuolo'. Il presidente De Luca definisce il documento “un esempio straordinario, l'unico in Italia di collaborazione tra autorità giudiziaria e regionale in tema di trapianti d'organo”.

Gli espianti in questione riguardano anche l'autorità giudiziaria perché il decesso dei potenziali donatori è avvenuto per eventi che possono costituire dei reati: parliamo di sinistri stradali, omicidi volontari, infortuni sul lavoro e responsabilità professionale, più il caso della morte di soggetti detenuti.

Per il governatore il protocollo tocca un tema “estremamente delicato e questa testimonianza di solidarietà e di impegno civile è un segnale di grande valore per la nostra comunità perché il tema della donazione è da sempre delicato. A volte si incontrano barriere psicologiche che vanno superate”.

“In questi due anni di Covid si sono ridotte le donazioni di sangue, di organi, di tessuti e con questo protocollo riprendiamo l'attività di aiuto per le persone più fragili e deboli – ha aggiunto il presidente della Regione – Ci sono in Italia circa 10mila persone in attesa di un trapianto e di queste circa 600 muoiono per non avere ricevuto l'organo. Numeri che chiamano in causa la nostra coscienza”.

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