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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
Salute

Screening del collo dell'utero, Pap test e Thin Prep: quali sono le differenze (e quando farli)

“Il Thin Prep è considerato un’evoluzione del Pap test. Individua il rischio di sviluppare un cancro del collo dell’utero, e si raccomanda a tutte le donne sopra i 30 anni, da ripetere ogni 5 anni”. L'intervista al Prof. Marco Torella, responsabile del Centro Interdisciplinare del pavimento pelvico del Policlinico Vanvitelli

Ogni anno in Italia si registrano circa 2400 nuovi casi di tumore alla cervice (collo dell'utero) in forma iniziale, mentre 1 donna su 10.000 presenta una forma avanzata. Si tratta del quinto tumore per frequenza nelle donne sotto i 50 anni di età, e complessivamente l’1,3% di tutti quelli diagnosticati. La mortalità è costantemente in calo negli ultimi vent’anni, mentre la probabilità di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è aumentata nello stesso periodo dal 63% al 68%. La diagnosi precoce rappresenta il metodo di prevenzione più efficace, e oggi, grazie al Thin prep, un esame veloce e indolore, è possibile effettuare uno screening veloce, semplice e approfondito. Ne abbiamo parlato con il Prof. Marco Torella, responsabile del Centro Interdisciplinare del pavimento pelvico del Policlinico Vanvitelli di Napoli e vicepresidente dell’Associazione Italiana di Urologia ginecologica.

Prof. Torella, a che età bisogna iniziare la prevenzione ginecologica?

“L’età giusta per iniziare una ‘routine’ di controlli è attorno ai 18 anni, ma può essere anticipata nelle ragazze più giovani ma già sessualmente attive o ‘in previdenza di…’, per permette loro di avere un confronto con lo specialista ed eventualmente parlare del rapporto sessuale e della contraccezione. Temi al centro dell’educazione sessuale e che a volte in giovane età possono essere considerati un tabù o motivo di imbarazzo. Da questo momento in poi, le visite di controllo dovrebbero essere fatte ogni anno circa. Fasi più delicate nella vita delle donne, che meritano quindi un controllo attento da parte di uno specialista, sono poi “la perimenopausa”, ovvero fase che precede la menopause, e la “menopausa”, fase immediatamente successiva. Questi momenti nella vita di una donna, in genere tra i 45 e i 55 anni, sono particolarmente importanti, non solo per il cambiamento a cui si va incontro sia fisico che psicologico, ma in particolare perché sono più frequenti patologie organiche dell’apparato riproduttivo come polipi ed alterazioni pretumorali dell’utero, e meritano per questo motivo particolare attenzione e controllo. Si consiglia di rivolgersi al medico anche “in caso forti dolori o irregolarità mestruali che potrebbero essere la spia di patologie che meritano una diagnosi precoce”.

Molte donne fanno confusione tra il Pap test e il Thin Prep: qual è la differenza?

“Il Thin Prep è un esame citologico più sofisticato rispetto al Pap test tradizionale che, oltre a controllare la presenza di possibili infezioni di tipo micotico, batterico o virale, serve per individuare possibili cellule alterate della cervice uterina. È veloce, semplice e totalmente indolore. A differenza del Pap test, il materiale prelevato sarà in quantità maggiore e privo di materiali che possono interferire nell’analisi, e le stesse cellule possono essere utilizzate per eseguire test addizionali”.

In cosa consistono, cosa rilevano e perché sono così importanti questi esami?

“Il Thin Prep, chiamato anche esame citologico in fase liquida, è un test di screening il cui fine principale è quello di individuare nella popolazione femminile il rischio di sviluppare un cancro del collo dell’utero. E’ considerato l’evoluzione del Pap test perché, a differenza di quest’ultimo, in cui le cellule prelevate sono strisciate sul vetrino per l’esame microscopico ed il preparato risulta composto da cellule sovrapposte ed aggregate disordinatamente tra loro, nel Thin Prep le cellule si distribuiscono e si dispongono in “strato sottile”, non aggregandosi né sovrapponendosi in maniera disordinata. Tale differenza incide sensibilmente sulla sensibilità diagnostica e riduce significativamente il numero dei campioni inadeguati e il numero delle diagnosi dubbie che richiederebbero la ripetizione del prelievo”.

Il Thin Prep è associato alla contemporanea esecuzione della ricerca dei genotipi ad alto rischio del Papilloma virus. Cosa significa?

“Un vantaggio è dato dalla possibilità di associare a questo test la contemporanea ricerca dei genotipi ad alto rischio di Papilloma virus umano (HPV) - uno dei principali fattori di rischio per il tumore della cervice - che si trasmette soprattutto per via sessuale. Con un unico prelievo, eseguito dal medico ginecologo in modo semplice e indolore, si può individuare l’infezione da HPV e le lesioni cellulari dovute alla presenza del virus”.

Quando fare l’uno e quando fare l’atro? E ogni quanto si raccomanda di ripeterli?

“Il test impiegato finora è il Pap test, offerto ogni 3 anni alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni. Poichè recenti evidenze scientifiche hanno dimostrato che sopra i 30 anni è più efficace il test per il Papilloma virus (HPV-DNA test) effettuato ogni 5 anni, tutte le Regioni si stanno impegnando per adottare il modello basato sul test HPV-DNA. Il nuovo test di screening si basa sulla ricerca dell’infezione dell’HPV ad alto rischio. Il prelievo è simile a quello del Pap test (prelievo di una piccola quantità di cellule del collo dell’utero, eseguito strofinando sulle sue pareti una spatolina e un tampone). L’esame deve essere effettuato non prima dei 30 anni ed essere ripetuto con intervalli non inferiori ai 5 anni in caso di negatività".

Se il Thin Prep risulta positivo?

"Se il test HPV risulta positivo la donna dovrà sottoporsi a un Pap test che quindi diventa un esame di completamento (chiamato anche test di triage), perché seleziona le donne che hanno modificazioni cellulari e che devono fare la colposcopia. Se invece la citologia non presenta alterazioni importanti, la donna ripeterà il test HPV dopo un anno. Dai 25 a 30 anni l’esame di riferimento rimane il Pap test da eseguirsi ogni tre anni". Questa scelta è dovuta al fatto che in giovane età la probabilità di avere una infezione da HPV è molto alta senza che questa assuma una importanza clinica”.

Perché non è raccomandato eseguire il Pap-test prima dei 25 anni?

"Questa scelta è dovuta al fatto che in giovane età la probabilità di avere una infezione da HPV è molto alta senza che questa assuma una importanza clinica, cioè la probabilità di alterazioni cellulari è relativamente bassa. Tuttavia, va specificato che, nella condotta della buona pratica clinica, va indagata l’età della deflorazione (fisiologica rottura dell'imene normalmente susseguente al primo rapporto sessuale penetrativo della donna) associato all’esame speculare per una eventuale anticipazione dello screening”.

Oltre a questi test, quali altri esami si raccomandano alle donne in età fertile e a quelle in menopausa per una corretta prevenzione ginecologica?

“In menopausa è molto importante dedicare maggiore attenzione a sé stesse e al proprio corpo. Alcuni controlli medici potranno sembrare noiosi, ma permettono alla donna in menopausa di vivere tale fase della propria vita in salute e benessere. Tra gli esami importanti da effettuare troviamo: l'indagine ormonale, l'analisi del quadro lipidico ematico (colesterolo), la mammografica, l'ecografia mammaria, la MOC, la visita cardiologica generale. Diversamente, nella donna in età fertile come counseling preconcezionale, sarebbe utile effettuare un tampone vaginale per indagare le malattie sessualmente trasmissibili (ad es. Clamydia), un'ecografia ginecologica per valutare lo stato dei genitali interni e il controllo delle vaccinazioni fatte dalla paziente (in particolar modo la Rosolia)”.

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