rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Salute

“Un rombo per la vita”, partito il motoraduno capitanato da Ascierto per la ricerca sul melanoma

Il raduno, partito da Napoli e organizzato dall’Harley Davidson di Agnano, ha come scopo una raccolta di fondi da devolvere alla Fondazione Melanoma di cui il Prof. Paolo Ascierto è Presidente. La prima tappa è stata Taranto, città natale di Gabriele Murgolo, un ragazzo scomparso nel 2020 a 17 anni a causa di un melanoma metastatico

E’ partita sabato alle 13 la prima edizione di “Un rombo per la vita”, l’iniziativa promossa dalla Fondazione Melanoma, presieduta dall’oncologo Paolo Ascierto, insieme con l’Harley Davidson di Agnano. Dallo spazio antistante la concessionaria di via Eduardo Scarfoglio, i motociclisti dell’Harley Davidson si sono dati appuntamento per raggiungere Taranto, prima tappa di un viaggio che intende toccare tutta l’Italia per raccogliere fondi a favore della ricerca, ma, ancora prima, per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione oncologica, in un momento in cui, a causa del Covid, la mancanza di controlli ha portato a un aumento preoccupante dei tumori. E non è un caso la scelta di Taranto, città natale di Gabriele Murgolo, un ragazzo scomparso nel 2020 a 17 anni in seguito a un melanoma metastatico. Gabriele era un appassionato motociclista e il professore Ascierto, che lo aveva in cura, ha deciso, così, di onorarne la memoria dedicandogli la prima tappa di questo tour. Una delegazione di motociclisti - tra cui Ascierto, a bordo di una Road King Special, ed alcuni suoi più stretti collaboratori dell’Istituto dei tumori di Napoli - hanno raggiunto dopo 5 ore di viaggio e una pioggia incessante, la casa del ragazzo scomparso, dove hanno consegnerato nelle mani dei genitori, Amalia e Francesco, un casco firmato da tutti loro. Il papà del ragazzo si è poi unito al gruppo in sella alla motocross di Gabriele.

“Gabriele Murgolo aveva 17 anni quando 3 anni fa il melanoma se lo è portato via. Per strapparlo alla morte non sono servite le terapie più innovative - dice Ascierto -. Gabriele appartiene a quel 50 per cento di pazienti che per la scienza rappresenta ancora un fallimento. Purtroppo l’immunoterapia, a cui Gabriele fu sottoposto, salva un paziente su due. Un risultato eccezionale se si considera che fino a 10 anni fa i pazienti affetti da melanoma metastatico erano condannati a morire tutti, ma che comunque non può bastarci. Nasce da questa storia, a cui sono rimasto particolarmente legato, e dalla passione in comune che io e questo ragazzo avevamo per le moto, l’idea di iniziare un tour su due ruote per parlare di prevenzione. Un’iniziativa che è stato subito abbracciata dal titolare dell’Harley Davidson di Napoli, Paolo Di Francia e dalla Regione Campania che ci ha voluto dare il patrocinio morale. Come dico sempre: prevenire è meglio che curare, ma per prevenire è necessario conoscere. Conoscere anche i limiti di una ricerca che ha bisogno dell’aiuto di tutti noi”.

Le prossime tappe, previste per luglio, saranno alcune località del Cilento, dove, in collaborazione con le ASL del posto, si effettueranno anche visite dermatologiche con un unico obiettivo: portare la prevenzione in giro per l'Italia.

Paolo Ascierto consegna nelle mani dei genitori di Gabriele un casco firmato dai motociclisti dell’Harley Davidson

foto 2-7

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“Un rombo per la vita”, partito il motoraduno capitanato da Ascierto per la ricerca sul melanoma

NapoliToday è in caricamento