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Giovedì, 28 Marzo 2024
Salute

Mastoplastica additiva, D’Andrea: "Basta interventi disastrosi, diffidate dal low cost"

“In qualità di Presidente SICPRE mi batterò affinché venga regolarizzato anche il settore privato per garantire una maggiore tutela del paziente e del professionista serio”. L’intervista al Prof. Francesco D’Andrea

L’allattamento può spostare le protesi?

“Con le protesi si può allattare tranquillamente, quello che però può succedere è che la gravidanza e l’allattamento vadano a modificare, non la protesi, ma la ghiandola della mammella provocando un cambiamento nell’aspetto del seno. Ma questa è una condizione che si verifica molto raramente”.

Ci sono delle fasce di età in cui si sconsiglia la mastoplastica additiva?

“C’è una legge del 2012 che vieta l’inserimento delle protesi alle minorenni. Abbiamo due fasce d’età che ci richiedono l’intervento: una, quella delle giovanissime che hanno un seno piccolo, e l’altra, quella delle donne più mature che hanno un seno sciupato a causa di un dimagrimento, una gravidanza o un allattamento. Nel caso delle giovanissime, prima di procedere con l’operazione, bisogna capire se c’è effettivamente un’indicazione: non credo ci sia alcuna controindicazione nel sottoporre una 20enne alla mastoplastica additiva, quando questa abbia un seno molto piccolo e un aumento del suo volume possa migliore la qualità della sua vita e la sua autostima. Una situazione differente è quando la ragazza giovane vuole rifarsi il seno solo per avere un maggiore successo mediatico. In questi casi il seno grande rappresenta un qualcosa di aggiuntivo, e quindi va valutata bene l’indicazione. Io sono contrario agli eccessi, quando c’è una correzione che rientra nella naturalezza, va bene. Altrimenti, se si deve eccedere non procedo con l’intervento”.

Qual è l’iter che precede l’operazione, a quali esami si deve sottoporre la paziente?

“Bisogna fare una valutazione clinica, e, quindi, una visita per capire qual è la condizione del seno e qual è l’indicazione. Poi, oltre agli esami classici che si devono fare prima di sottoporsi ad un’anestesia, va fatto uno studio accurato della mammella attraverso l’ecografia, soprattutto nei soggetti giovani. In questo modo si conosce bene lo stato della ghiandola e si può valutare se è il caso di procedere o meno con l’operazione. La mammella va sempre controllata prima dell’operazione e monitorata in seguito”.

Per quanto riguarda, invece, gli interventi di ricostruzione mammaria dopo un trauma o un tumore, quali sono le tecniche utilizzate?

“In questo ambito la chirurgia plastica è, secondo me, fondamentale. Chi ha la sfortuna, in Italia, di incontrare il cancro al seno dovrebbe avere la possibilità di sottoporsi anche a una ricostruzione. Ma, purtroppo, ad oggi è solo un discorso di pari opportunità. La ricostruzione mammaria è un insieme di tecniche che vanno dall’impianto di protesi, utilizzate anche in estetica, a metodiche diverse, la cui applicazione fa sì che queste donne abbiano un recupero della morfologia deturpata dal cancro. La terapia demolitiva è fondamentale per curare la malattia ma non può essere applicata da sola, bisognerebbe offrire a tutte le donne la possibilità di ricostruire il seno, per restituirgli un benessere psicologico e quel senso di femminilità perduto con la mutilazione di questa parte del corpo”.

Tornando all’estetica, quali sono, oltre alla mastoplastica additiva, gli interventi più richiesti al momento dalle donne?

“Possiamo dividerli in interventi di chirurgia estetica del viso e interventi di chirurgia estetica del corpo. Per quanto riguarda i primi, gli interventi più richiesti dalle più giovani sono le rinoplastiche, dalle meno giovani, interventi a livello dello sguardo come il sollevamento delle palpebre o del sopracciglio, fino ad arrivare a veri e propri lifting, sempre meno invasivi, che servono a correggere i segni dell’età. Per quanto riguarda, invece, i secondi, tra gli interventi più richiesti oltre alla mastoplastica additiva e in alcuni casi alla riduttiva per le donne che hanno seni troppo grandi, c’è l’addominoplastica e la liposuzione per ridurre l’accumulo adiposo sulle cosce”.

Negli ultimi anni c’è stato un incremento della domanda anche da parte del mondo maschile. Quali sono gli interventi di chirurgia estetica più richiesti dagli uomini?

“Oggi anche l’uomo come la donna, cura la propria immagine, e questo spiega come mai c’è stato un aumento della domanda. Il rapporto uomo-donna è passato da 1 a 10 a 1 a 4. Per quanto riguarda gli interventi più richiesti, in una fascia d’età giovanile, c’è la rinoplastica, la correzione dell’orecchio a sventola, e la ginecomastia che consiste nella riduzione della mammella troppo sviluppata. Nel caso di uomini di mezza età, gli interventi più richiesti sono sulla correzione dei segni dell’invecchiamento, quindi su palpebre e mini-lifting”.

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