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Salute

Spondiloartrite assiale, il Prof. Ciccia: "Attenzione al mal di schiena che peggiora con il riposo e migliora con il movimento”

“Si tratta di una malattia infiammatoria caratterizzata da dolore cronico alla schiena che colpisce soggetti giovani sotto i 40 anni”. L’intervista al Professore Ordinario di reumatologia dell’ Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Che impatto hanno sulla qualità della vita?

“Essendo malattie che colpiscono soggetti di età inferiore ai 40 anni, quindi soggetti nel pieno delle attività produttive, sociali, riproduttive, hanno chiaramente un impatto devastante sugli stili di vita, sulle attività lavorative, sociali, familiari e ricreative di chi ne soffre”.

Colpiscono maschi e femmine in egual modo?

“La spondiloartrite assiale anchilosante ha una prevalenza nel sesso maschile, la assiale non radiografica vede una prevalenza nel sesso femminile”.

Quante persone ne sono affette in Italia?

“L’incidenza viene stimata tra lo 0,1% e lo 0,5% della popolazione. Il dato è, però, sottostimato perché c’è, sia in Italia che nel resto d’Europa, un ritardo diagnostico importante. Per questo motivo, ad oggi, si stima che passino più o meno 8 anni dall’esordio della malattia a quando la stessa viene diagnosticata”.

Quali sono, quindi, i campanelli di allarme a cui prestare attenzione?

“Il campanello di allarme è il dolore alla colonna lombare. Un soggetto giovane che ha meno di 40 anni e ha un dolore alla colonna lombare deve essere guardato con attenzione, soprattutto se questo dolore ha le caratteristiche descritte prima (dolore che peggiora con il riposo e durante la notte, che migliora con il movimento, e risponde agli antinfiammatori). Basta fare queste poche domande al paziente per capire se si è in presenza di un dolore infiammatorio, in tal caso deve essere riferito a uno specialista reumatologo”.

Come vengono trattate queste malattie?

“Le Linee Guida Internazionali prevedono un ciclo con antinfiammatori non steroidei. Se il paziente non risponde a un ciclo di terapia di tre mesi con questi farmaci, deve essere trattato con farmaci biotecnologici (detti anche volgarmente “biologici”): sono farmaci che bloccano le molecole coinvolte nel processo infiammatorio dette “citochine”. Il trattamento è multidisciplinare: la parte principale è a carico del trattamento farmacologico, ma questo deve essere combinato con un programma di riabilitazione fisica che può prevedere lezioni di pilates o di nuoto, o una terapia di gruppo con fisiatri che lavorano sulla mobilità della colonna”.

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