Iperlordosi lombare, cos’è e come si cura: risponde l’esperto
“Per prevenire il suo sviluppo bisogna svolgere un’attività sportiva costante ed evitare di trascorrere troppe ore seduti e nella stessa posizione”. L’intervista al dott. Fabrizio D’Urso
La curva naturale della colonna vertebrale è importante per lo scarico dei pesi e la resistenza agli sforzi. Quando si verifica un’accentuazione della curva lordotica (> 40-50°), cioè della parte inferiore della spina dorsale, si è in presenza di un’iperlordosi lombare. Questa patologia, rara nei bambini, oltre a provocare dolore acuto e cronico nei casi più gravi, può comportate anche una rotazione del busto di pochi o molti gradi (come nel caso della cifosi o scoliosi) in base al suo livello di gravità. L’iperlordosi si presenta, generalmente, con un addome sporgente, i glutei portati eccessivamente all’indietro e il bacino proiettato all’indietro, dolori vertebrali e lombalgie acute che tendono ad aumentate se si resta in piedi per lungo tempo. Ma quali sono le cause? Diversi studi hanno dimostrato che soltanto il 20% delle lombalgie è provocato da problematiche specifiche della colonna vertebrale, l’80% è da associare, invece, a posture e movimenti scorretti, stress psicologici, condizione fisica scadente, sovrappeso e obesità, abitudine ad indossare scarpe col tacco per molte ore. Altre cause possono essere la gravidanza, alterazioni congenite del bacino, l’ernia del disco, l’osteoporosi e artrosi. Una iperlordosi trascurata può portare complicazioni come infiammazione dei nervi, nevralgia, lombalgia cronica, perdita di equilibrio, per questo è importante diagnosticarla in tempo e bloccare una sua evoluzione. Ma qual è il miglior trattamento per giungere alla guarigione? E’ possibile prevenirla? NapoliToday lo ha chiesto al dott. Fabrizio D’Urso, fisioterapista esperto in Riabilitazione dei disordini muscolo-scheletrici e del movimento.
Cosa è l'iperlordosi e quali sintomi comporta?
“Con il termine ‘iperlordosi lombare’ si vuole indicare un eccessivo aumento della lordosi lombare che può essere associato ad alterazioni posturali. È possibile distinguere l’iperlordosi lombare come paramorfismo o come dismorfismo. Un paramorfismo è un atteggiamento, ossia un’alterazione posturale correggibile passivamente o attivamente dall’individuo attraverso un feedback esterno. Un dismorfismo è, invece, un’alterazione posturale strutturata e dunque non corregibile passivamente o attivamente da parte dell’individuo: è il caso degli anziani con la calcificazione del rachide. I paramorfismi sono, invece, più tipici dei oggetti più giovani e sono spesso causati da squilibri muscolari, e per tale motivo sono correggibili. Per quanto riguarda la sintomatologia è giusto sottolineare che quasi sempre l’iperlordosi lombare è asintomatica e più spesso di quanto si possa pensare. Non sempre è causa di mal di schiena. In alcuni soggetti però può essere associata a lombalgia per lo squilibrio muscolare presente, per mancanza di forza nei muscoli della colonna, per sedentarietà o, come capita nei soggetti anziani e con osteoporosi, a causa di fratture vertebrali”.
Quali sono le cause?
“Le cause di iperlordosi possono essere molteplici anche se questa spesso è idiopatica e spesso presente già dall’infanzia. Alcune cause:
- mantenere alcune posizioni per molto tempo al giorno
- alterazioni congenite del bacino
- gravidanza (durante gli ultimi mesi è possibile che si presentino alterazioni delle curve della colonna)
- squilibrio muscolare (causa più frequente)
- sovrappeso
- patologie a carico della colonna vertebrale come fratture
- rachitismo”.