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Giovedì, 28 Marzo 2024
Salute

Frutti di mare, buoni alleati della dieta? Risponde la nutrizionista

“Possono essere introdotti nella dieta facendo attenzione, però, alla modalità di cottura. Inoltre, studi recenti hanno dimostrato che una loro assunzione può, addirittura, contribuire a diminuire i livelli di colesterolo”. L’intervista alla dott.ssa Ester Brucci

I frutti di mare sono i protagonisti indiscussi delle tavole napoletane in estate. Utilizzati in cucina sia come primi che come secondi, sono molluschi molti ricchi in proteine e bassi in calorie. Per questo motivo possono essere introdotti anche nelle diete ipocaloriche. L’importante è non abusarne e cucinarli nella maniera corretta. Ma quando è consigliato consumarli e in quali quantità? Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa, biologa nutrizionista, Ester Brucci.

Dott.ssa, quali sono le proprietà e i valori nutrizionali dei frutti di mare?

“C’è una distinzione da fare tra molluschi e crostacei. I molluschi contengono una porzione lipidica estremamente ridotta e costituita prevalentemente da acidi grassi polinsaturi. Apportano contengono buone quantità vitaminiche di cobalamina e, in maniera variabile, altre vitamine del complesso B. Si distinguono anche per un apporto significativo di ferro, di iodio, zinco e selenio. I crostacei, invece, vantano un contenuto lipidico caratterizzato dalla prevalenza di acidi grassi essenziali omega 3, rispetto agli omega 6, i quali hanno proprietà antinfiammatorie, antitrombotiche ed aumento dei livelli di HDL. Presentano, inoltre, un eccessivo apporto di sodio. La caratteristica di tutti loro è lo scarso apporto calorico, che li rende adatti anche nei piani dietetici ipocalorici”.

E’ vero che lo iodo, in essi contenuto, aiuta a dimagrire?

“Lo iodio collabora al buon funzionamento della tiroide, la quale, a sua volta, è responsabile dello stato fisico di un individuo”.

Possono essere, quindi, inseriti nella dieta?

“I frutti di mare possono essere inseriti nella dieta, tenendo conto, però, delle caratteristiche fisiologiche dell’individuo e della modalità di cottura con cui vengono preparati”.

Sono tutti ammessi?

“In un soggetto normopeso e in assenza di patologie metaboliche, sono tutti ammessi. Occhio, però, alla quantità e la frequenza con cui vengono consumati”.

Quando è sconsigliato consumarli?

“I frutti di mare sono altamente allergizzanti perché ricchi di istamina. Per questo sono sconsigliati durante l’allattamento al seno. Di conseguenza, possono essere introdotti nell’alimentazione dei bambini solo dopo i primi tre anni. Inoltre, poiché presentano un alto contenuto di sodio, sono poco adatti a coloro che presentano pressione alta e alle donne in gravidanza. Per chi soffre di ipertiroidismo l’alto contenuto di iodio li rende inadatti ad essere consumati. In più, se consumati crudi, c’è il rischio di imbattersi in qualche infezione virale o batterica da salmonella, stafilococchi ed escherichia coli”.

In caso di colesterolo alto?

“In piccole quantità vongole, ostriche e capesante, possono essere consumate anche da coloro che presentano alti livelli di colesterolo. In quanto studi recenti hanno dimostrato che il colesterolo presente è rappresentato da fitosteroli, che possono, addirittura, contribuire a diminuire i livelli di colesterolo attraverso la riduzione del suo assorbimento intestinale. I gamberi, invece, presentano un contenuto di colesterolo realmente elevato, per questo sono sconsigliati”.

Qual è il miglior modo per cucinarli?

"Sono preferibili metodi di cottura come la griglia o le cotture a vapore. Per condirli è opportuno l’utilizzo moderato di olio extravergine d’oliva. Per un minor contenuto di sodio, se necessario, si consiglia di eliminare l'acqua di cottura degli alimenti".

Qual è la dose settimanale consigliata?

“In condizione di normopeso o in assenza di patologie è possibile il consumo una volta a settimana”.

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