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Salute

Vacanze, come e quali farmaci portare con sé

I consigli di Vincenzo Santagada, presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Napoli

È buona abitudine, quando si parte per le vacanze, non dimenticare di portare con sé farmaci che possano eventualmente rivelarsi utili. Il presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Napoli, Vincenzo Santagada, ha sottolineato che “torna utile rispolverare alcune regole e sfatare dei miti ricorrenti”.

“Occhio a consistenza, sapore, odore ed efficacia del principio attivo che può essere neutralizzata al di sopra dei 25 gradi – mette in guardia il presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Napoli – A subire il caldo non solo i medicinali, ma anche integratori, soluzioni liquide, preparati in crema. Persino i solari che dovrebbero proteggere proprio dal sole”.

“Il caldo altera la composizione degli unguenti spalmabili e si può andare incontro a macchie della pelle. Moderare prima di stendersi al sole anche l’assunzione di antistaminici, antibiotici, sulfamidici, contraccettivi orali e antinfiammatori non steroidei , cerotti o gel a base di ketoprofene, tutti fotosensibilizzanti. I colliri – aggiunge – poi è buona norma non lasciarli in borsa e custodirli sempre in confezione: il cartone e la protezione in alluminio garantiscono un minore contatto con la sorgente di calore”.

Meglio anche evitare di conservare i farmaci in bagno o in cucina “dove l’umidità può alterarli. Così come non si può ritenere efficace un farmaco che si presenta visivamente inalterato d’estate. L’unica è seguire le regole di conservazione fin dal momento dell’acquisto”.
Durante i viaggi, è utile lasciare i farmaci nell’abitacolo con l’aria condizionata o, se presente, nel vano sul tettuccio dell’auto.

A minacciare i medicinali non è solo il clima caldo, ma anche la luce e l’umidità come nelle giornate di pioggia o durante passeggiate in riva al mare o in campagna quando è presente la rugiada. “Sarebbe opportuno in questi casi dotarsi di specifici contenitori isolanti soprattutto se si tratta di farmaci a contenuto ormonale – conclude Santagada – In generale meglio una pillola quando ci si trova fuori casa: le forme solide che sono più resistenti alle variazioni climatiche”.

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