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Epatite acuta nei bambini, quali sono i sintomi e le possibili complicanze: risponde il primario del Santobono

“La malattia esordisce con vomito, diarrea e febbre, dopo 24-48 ore può comparire anche ittero e valori elevati di transaminasi. La causa potrebbe essere un adenovirus, ma non c’è ancora certezza su questo”. L’intervista al dott. Vincenzo Tipo

Dopo i primi casi di epatite acuta in età pediatrica segnalati in Scozia e nel Regno Unito tra fine marzo e inizi aprile, la malattia, dalle cause sconosciute e che nelle forme peggiori attacca il fegato rendendo necessario il trapianto, è sbarcata anche in Italia e in numerosi altri Paesi del mondo. Secondo i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono 169 i casi ufficiali, 17 i trapianti e una vittima. Nel nostro Paese, come riporta la nota ministeriale del 22 aprile, sono attualmente 8 i casi sospetti (di cui uno è stato sottoposto al trapianto di fegato), due confermati, mentre uno ha sviluppato una forma molto aggressiva e dopo il ricovero all’Ospedale Meyer di Firenze è stato trasportato al Bambino Gesù di Roma, nell’ipotesi di un trapianto di fegato poi evitato. In realtà, ogni anno si registrano nel mondo casi di epatiti la cui causa non è riconosciuta, ma in questo caso è la frequenza di queste segnalazioni che ha fatto scattare l’allerta.

“La malattia – spiega a NapoliToday Vincenzo Tipo, primario del Pronto Soccorso dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli – sta colpendo i bambini tra 1 e 10 anni d'età, ma non ne conosciamo la causa e quindi non sappiamo come prevenirla. Dato il numero crescente di segnalazioni nell'ultimo mese, in Italia è stata messa in moto la macchina della sorveglianza sanitaria che comprende le strutture centrali e regionali che si occupano del controllo delle malattie. Da questo momento in poi tutti i pediatri di famiglia e gli ospedali sono invitati a segnalare gli eventuali casi sospetti o possibili. Ad aver attivato una sorveglianza, coinvolgendo tutti i centri specialistici che si occupano di malattie del fegato nei bambini anche la Società Italiana di Gastroenterologia ed Epatologia Pediatrica”. Ma con quali sintomi si manifesta l’epatite acuta nei bambini, e quali sono le possibili complicanze di questa malattia? Siamo all'inizio di una nuova epidemia?

Dott. Tipo, cos'è l’epatite acuta e con quali sintomi si manifesta in età pediatrica?

“L'epatite virale è una patologia che insorge acutamente, e in un soggetto altrimenti sano, avente come organo bersaglio il fegato. Nella sua accezione più frequente è causata da virus che classicamente vengono identificati con le lettere dell'alfabeto da A a E. L'epatite virale da virus A è molto frequente nelle nostre aree geografiche, ha una trasmissione orofecale ed è, generalmente, di origine alimentare. In questi ultimi giorni la grande attenzione è su questa forma segnalata, già dagli inizi del mese, in alcuni paesi del nord Europa, in particolare nel Regno Unito e in Scozia, e che sembra colpire i bambini della fascia di età 1-10 anni. Dall'ultima circolare del Ministero della Salute si apprende che al Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC) sono pervenute, ad oggi, un centinaio di segnalazioni di epatiti in età pediatrica ad eziologia non nota, alcune con decorso molto grave fino al trapianto epatico. I sintomi sono quelli classici di tutte le forme di epatite: esordio con vomito, diarrea e febbre. Dopo 24-48 ore possibile comparsa di ittero (colorito giallo delle sclere e della cute) e rilievo di valori elevati di transaminasi negli esami di laboratorio”.

Quali sono le ipotesi sulle origini di questa malattia?

“Si sa ancora troppo poco su questa malattia. Sicuramente non è causata dai classici virus epatotropi (cioè i virus che più frequentemente causano l'epatite) né sembra esserci relazione causale con farmaci o sostanze che possono essere causa di una infiammazione, anche non infettiva, del fegato. Va sottolineato che anche le classiche epatiti possono avere, in rari casi, una evoluzione più complicata così come alcuni farmaci, come il banale paracetamolo, possono causare, in caso di eccessivo sovraddosaggio, danni epatici irreparabili. In circa la metà dei casi segnalati è stata trovata una positività a un adenovirus, generalmente poco pericoloso, ma non c'è ancora certezza che questa possa essere la causa della malattia”.

 Ci sono bambini più a rischio?

“Non sono state segnalate particolari condizioni di rischio né aumento di incidenza nei pazienti con particolari condizioni di fragilità. Si sa che la malattia, almeno fino a questo momento, si è presentata più frequentemente nella fascia di età 1-7 anni. Se dovesse confermarsi l'origine virale è necessario prendere tutte le classiche precauzioni che si adottano per la prevenzione delle virosi: incentivare il lavaggio delle mani e l'uso di mascherine, non portare i bimbi a scuola se febbricitanti o con patologie del tratto gastrointestinale, consultare il pediatra se ci sono sintomi prolungati al fine di iniziare un monitoraggio”.

Tra le cause della diffusione di questa infezione potrebbe esserci anche il Sars-CoV-2?

“Non c'è assolutamente nessuna relazione tra il Covid e/o la vaccinazione anti-Sars-Cov-2 con questa patologia”.

Avete qualche caso sospetto anche al Santobono?

“Per fortuna non ci sono stati casi al Santobono. Le Direzioni Sanitaria e Strategica hanno allertato il gruppo di colleghi che si occupano di epatologia per cui un eventuale caso troverà le adeguate competenze e le giuste risposte”.

Potremmo essere all’inizio di una nuova epidemia?

“Al momento non c'è nessun elemento che fa pensare alla diffusione di una epidemia. Gli esperti della SIGENP hanno divulgato i dati preliminari della loro survey: da gennaio non c'è stato un significativo incremento, su scala nazionale, dei casi di epatite acuta così come non c'è percezione di un aumento della gravità”.

Quali sono le possibili complicanze e conseguenze dell’epatite acuta in età pediatrica?

“Nel 90% dei casi segnalati, il decorso è stato regolare con una favorevole risposta alle terapie convenzionali. In pochi casi è stata necessaria una terapia di tipo intensivo fino al trapianto epatico. Naturalmente l'aumento insolitamente alto dei casi di epatite acuta pediatrica nel Regno Unito e in Scozia vanno monitorati con grande attenzione come, tra l'altro, si sta già facendo. Senza inutili allarmismi, va attenzionata e capillarizzata la sorveglianza anche da noi per evitare di far correre rischi ai nostri bambini”.

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