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Salute

“Sound and Medicine”, i ginecologi: “La musica classica potenzia le prestazioni mentali del feto”

Nel corso del webinar, ideato dai dottori Fabio Perricone e Marco Lombardi, si sono confrontati medici e musicisti sul potere della musica e sulla sua applicazione terapeutica

In ogni età e in ogni cultura, dal ventre materno fino alla vecchiaia, la Musica accompagna l’essere umano. “Sound and Medicine”, il webinar ideato dai medici ginecologi Fabio Perricone e Marco Lombardi, ha trattato il rapporto fra medicina e musica sotto molteplici aspetti. Presso la clinica Ruesch, sabato 6 marzo, si sono confrontati sul tema ginecologi, endocrinologi, psicologi, internisti, otorini, appassionati e sostenitori della musica come strumento efficace in campo medico. All’incontro hanno preso parte anche artisti, musicisti, pittori, scultori, tutti convinti che l’essere umano sia coinvolto in un armonico complesso di vibrazioni, concetto ampiamente comprovato da esperienze sul campo. In videoconferenza da Padova il Prof. Carlo Foresta, ordinario di Endocrinologia e direttore UOC Andrologia e Medicina della Riproduzione, ha confermato l’assunto della comunione fra corpo e mente, ormai qualcosa più di un’astrazione se ascoltiamo le relazioni degli specialisti che hanno riportato i risultati dei trattamenti sui pazienti.

Nel momento della fecondazione, sotto effetto della musica spermatozoi e ovociti sono evidentemente stimolati, i pazienti HIV positivi, dopo un trattamento di musicoterapia, hanno manifestato notevoli miglioramenti, indiscutibili benefici vengono alla madre e al feto durante la gravidanza dall’ascolto della musica. Nel corso dei primi mille giorni di vita, il feto ascolta il primo e il più importante suono, la voce della madre, ma se si aggiunge l’ascolto di musica classica, le sue prestazioni mentali saranno straordinariamente potenziate. L’epigenetica conferma che la musica può modificare le cellule, influenzando la guarigione, la musica può cambiare il cervello. Non si tratta solo di sollecitare la produzione di dopamina ma il neurotrasmettitore della sensazione di piacere, presente nell’ippocampo, recenti studi dimostrano che è possibile produrre specifiche vibrazioni, suoni particolari che influiscono beneficamente su singole patologie, da quelle neurologiche a quelle oncologiche. Sono moltissimi i casi da studiare e le prove da considerare, sono l’inizio di una sperimentazione che cambia molte prospettive e spalanca orizzonti inesplorati dove arte, medicina e musica non sono atteggiamenti ma elementi della dimensione umana. Gli scienziati stanno preparando un algoritmo in grado di produrre suoni speciali: il Melomichs healths. Non si tratta solo di musicoterapia, dunque, l’epigenetica svela una diversa prospettiva: la Musica viene in aiuto della Medicina.

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