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Salute

Disfunzioni cranio-mandibolari, quali conseguenze comportano e come si curano

“I sintomi lamentati dal paziente possono essere diversi, dal mal di testa al mal di schiena, dalle vertigini agli acufeni, dal dolore ai denti all’ipersalivazione. Per la cura c'è bisogno di un ampio ventaglio di applicazioni terapeutiche ”. L’intervista alla dott.ssa Irma Bencivenga

I disordini cranio (o temporo) mandibolari sono disfunzioni che interessano le giunzioni tra le ossa temporali del cranio e la mandibola, la muscolatura mandibolare e le strutture che collegate a esse. Tra i sintomi più frequenti con cui si manifestano c’è il dolore mandibolare, seguito da una serie di fastidi come mal di testa, dolore cervicale, dolore all’orecchio, acufeni, vertigini e sbadigli frequenti. Le cause scatenanti questi disordini posso essere molteplici: nella gran parte dei casi sono fattori biomeccanici disfunzionali come traumi all’articolazione, digrignamento dei denti, malaocclusione, artrite o artrosi dell’ATM (articolazione temporo mandibolare), altre volte possono essere determinati da stress e fattori psicologici. Per capire meglio quali conseguenze possono comportare questi disordini e conoscere le possibili strategie di cura, NapoliToday ha intervistato la dott.ssa Irma Bencivenga, fisioterapista, osteopata e posturologa, esperta in riabilitazione delle disfunzioni oro-maxillo-facciali.

Dott.ssa, cosa sono i disturbi cranio-mandibolari?

“I disturbi cranio-mandibolari rappresentano un insieme di condizioni che provocano dolore dentro e nei pressi dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM), e a livello dei muscoli e dei distretti ad esso correlati. I problemi dell’ATM possono compromettere la capacità di una persona di parlare, mangiare, masticare, deglutire, fare espressioni facciali e persino respirare. I disordini temporo-mandibolari (o anche mioartropatie) rappresentano una categoria di diversi problemi clinici che hanno come causa una disfunzione del distretto in questione. In alcuni casi, posso anche essere determinati da problematiche a distanza”.

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Con quali sintomi si possono manifestare?

“I sintomi soggettivi lamentati dal paziente possono essere classificati in:

Artro-mialgici:

  • affaticamento durante la masticazione
  • dolore all’articolazione, sia a riposo sia durante il suo utilizzo (per esempio mangiando o parlando)
  • rumori causati dall’articolazione quando si apre o si chiude la bocca: click, scrosci, rumori a sabbia
  • limitazione e/o rigidità nell’apertura della bocca fino al blocco vero e proprio
  • dolore sordo al viso con tensione dei muscoli mimici e dei muscoli masticatori

Dento-parodontali:

  • Dolore riferito agli elementi dentari
  • sensazione di mobilità dentale a causa del serramento

Orali: 

  • ipersalivazione
  • difficolta nella deglutizione
  • difficoltà a ritrovare l' occlusione corretta
  • tonsilliti ricorrenti
  • raucedine e sensazione di dover schiarirsi la voce

Otologici:

  • dolore all’orecchio che può irradiarsi al viso
  • acufeni (fischi alle orecchie)
  • ipoacusie
  • vertigini
  • sensazione di ovattamento

Cefalgici:

  • mal di testa
  • cefalee tensive e muscolo-tensive
  • algie cuoio capelluto
  • dolore ai muscoli nucali e cranio-mandibolari.

Posturali:

  • Tensione che parte dal collo fino al capo con difficoltà di movimento
  • dolore spalle dorsale fino alla zona lombare
  • asimmetrie dei cingoli scapolare e pelvico
  • tensione muscolare
  • alterazione dell'appoggio plantare-gonalgia

Cranio, mandibola, dentizione, lingua e colonna cervicale e cingolo scapolare formano in realtà un’unità funzionale inscindibile e come tale indissolubilmente legata all’intera postura”.

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