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Salute

Difetti oculari, Orfeo: “Chirurgia refrattiva laser sempre più sicura"

Il paziente che si sottopone a questo tipo di intervento ha un rischio di infezione oculare circa tre volte inferiore del portatore prolungato di lenti a contatto

Il rischio di una infezione della cornea (cheratite microbica) è il pericolo maggiore che corrono sia i portatori di lentine a contatto che coloro che si sottopongono a chirurgia refrattiva laser. Anche se statisticamente l'infezione è poco frequente, i danni possono essere molto gravi. Da studi internazionali si evince che chi adopera quelle morbide monouso per uso prolungato sono molto più a rischio di infezione rispetto ai pazienti sottoposti a chirurgia refrattiva laser (rischio circa 3 volte di più in chi usa le lentine). Negli ultimi anni le nuove tecnologie laser hanno ulteriormente ridotto il rischio per i pazienti chirurgici. Bisogna sapere che ci sono differenze importanti a seconda del tempo di uso delle lentine. Chi ha quelle giornaliere che getta la sera ha un rischio basso di infezione: ne è colpito circa 1 ogni 10.000 persone. Basso anche il rischio per chi porta quelle rigide (1 su 10.000). La percentuale sale moltissimo, di circa 10 volte (quindi 10 infezioni ogni 10.000 persone), nei portatori prolungati di lentine morbide, che sono purtroppo la stragrande maggioranza. La percentuale poi sale ancora di 8 volte in chi dorme con le lenti a contatto. Fattore determinante è anche il fumo. Chi invece si sottopone a chirurgia refrattiva ha un rischio circa 3 volte inferiore del portatore prolungato di lenti a contatto.

«I consigli per evitare tutto ciò - dice Vincenzo Orfeo, dirigente dell’unità operativa di Oculistica alla Clinica Mediterranea di Napoli e docente per la Superficie oculare all’Università di Trieste - sono: 1) usare bene le lentine, non dormire mai con quelle indossate e preferire senz'altro l'uso giornaliero (gettandole cioè la sera); 2) la chirurgia refrattiva laser è molto più sicura, poiché riduce di 3 volte il rischio di infezione corneale rispetto ai portatori prolungati di lentine». «Oggi possiamo dire che con le nuove tecnologie a disposizione, sia da un punto di vista diagnostico che terapeutico, un paziente che porta occhiali o lenti a contatto continuativamente può sottoporsi ad una chirurgia refrattiva (sia laser sulla cornea che chirurgia intraoculare) con grande sicurezza. Il laser Femto + Eccimeri è ottimo per eliminare i difetti visivi, specialmente la miopia fino a 8-9 gradi, l’astigmatismo e bassi livelli di ipermetropia fino a 3-4 gradi con pochissimi rischi. I rischi sono minimi se i pazienti hanno superato una serie di test fondamentali, perché c’è una diagnostica sofisticata che è necessario eseguire prima, per capire quali problemi possono esserci nel post operatorio». «Senza criminalizzare l’uso delle lenti a contatto che, usate con attenzione, cioè con un occhio lubrificato e togliendole quando si hanno gli occhi rossi, vanno benissimo, dobbiamo tener conto tuttavia che statisticamente i rischi di una cheratite infettiva microbica determinata da una lente a contatto sono decisamente superiori al rischio infettivo dopo un intervento di chirurgia refrattiva. Quest’ultima, se eseguita con una buona diagnostica e una buona tecnologia, crea pochissimi problemi ed è quindi più sicura», conclude Orfeo.

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