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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

"Diastasi addominale", cos'è e come si cura? Risponde l'esperto

"Nel caso in cui la diastasi non sia grave ma non regredisca da sola, si può optare per un trattamento fisioterapico riabilitativo, altrimenti bisogna ricorrere all'intervento chirurgico”. L’intervista al dott. Fabrizio D’Urso

Pur essendo una patologia molto diffusa, pochi sanno cos’è la “diastasi addominale”. Si tratta di un disturbo che colpisce soprattutto le donne a fine gravidanza: ad esserne colpite sono, infatti, il 15/20%. Chiamata anche “diastasi dei muscoli retti addominali", è un disturbo che consiste nella dilatazione eccessiva della membrana fibrosa (aponeurosi tendinea) che tiene uniti i due muscoli retti addominali (di destra e sinistra), situati nella parte bassa dell’addome. In presenza di questa patologia i muscoli si allargano e tendono ad allontanarsi dalla linea mediana. Questo comporta un indebolimento della parete addominale, la quale non è più in grado di svolgere la propria funzione di contenimento. Dal punto di vista estetico si manifesta con la pancia gonfia e il muscolo addominale che sporge in fuori. E’ un fenomeno normale in gravidanza: capita a circa i 2/3 delle donne gestanti, e, generalmente, si risolve spontaneamente nei primi 4/5 mesi dal parto. In alcune donne, però, può capitare che questo disturbo persista anche 12 mesi dopo il parto. In questo caso è necessario rivolgersi ad un fisioterapista per riequilibrare il tono muscolare o, nei casi più gravi, ricorrere all’intervento chirurgico, per evitare complicanze ulteriori come lombalgie, incontinenza urinaria, difficoltà digestive, ecc. Per conoscere meglio questa patologia tanto diffusa quanto poco conosciuta, NapoliToday ha intervistato il dott. Fabrizio D’Urso, fisioterapista esperto in Riabilitazione dei Disordini Muscolo-Scheletrici e del Movimento.

Cosa è la diastasi addominale?

“Diastasi significa “allontanamento”. La Diastasi addominale (o “Diastasi dei retti dell’addome”) è, infatti, un allontanamento, spesso (ma non sempre) irreversibile, dei muscoli retti dell’addome di destra da quelli di sinistra. I muscoli retti (tra i principali muscoli della parete addominale anteriore) sono situati nella parte bassa dell'addome e vengono separati dalla linea alba (o linea mediana), una sottile banda di tessuto connettivo priva di vasi sanguigni e nervi, che si estende longitudinalmente dalla parte bassa dello sterno alle strutture ossee del bacino. La linea mediana è formata da tessuto poco elastico ma molto resistente che, se da una parte rende molto difficile la sua rottura, dall’altra, quando questa si indebolisce, non permette di tornare facilmente alle sue condizioni iniziali. Tali strutture, oltre alle funzioni legate al movimento, hanno l’importante funzione di proteggere e contenere i visceri addominali. Si è in presenza di Diastasi addominale quando la distanza tra  i muscoli retti raggiunge almeno i 2 cm”.

Come ci si accorge di avere una diastasi addominale?

“Un segno caratteristico della Diastasi dei retti addominali è la presenza di una “cresta” o di una “pinna” tra lo sterno e l’ombelico, in corrispondenza della linea alba. Quando i muscoli retti si separano, non contengono più i visceri addominali: l’aumento di pressione endoaddominale che si crea con l’inspirazione o con l’atto del ponzamento tende a spingerli verso fuori. Essi pertanto perdono di domicilio e cercano di fuoriuscire dalla parete addominale spingendo a loro volta i tessuti molli soprastanti verso l’avanti. La così detta “pinna” o “cresta” è il tegumento, ovvero pelle e tessuto adiposo antistanti le fasce che ricoprono l’intestino. Nei pazienti più magri si apprezzeranno le anse intestinali sotto la pelle, ma a parità di diastasi, la pinna sarà più voluminosa nei pazienti con più tessuto adiposo. Nel neonato la cresta o la pinna è facilmente visibile specialmente quando viene posto in posizione seduta. Nelle donne incinte tale segno diventa più visibile negli ultimi mesi di gravidanza, manifestandosi come una vera e propria sporgenza”.

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