- Esistono terapie innovative?

“La ricerca fortunatamente non si è mai fermata e questo ha consentito di ottenere sempre più informazioni relative alla patogenesi di tale malattia e di conseguenza nuovi farmaci. Ad oggi abbiamo terapie innovative che hanno bersagli specifici come i Jak inibitori, l’antagonista del recettore H4R dell’istamina, l’inibitore della fosfodiesterasi, e anche anticorpi monoclonali con una buona azione immunosoppressiva, diretta o indiretta, su diverse molecole coinvolte nell’infiammazione. Tra queste ricordiamo il Dupilumab, oggi ampiamente utilizzato nelle forme severe di DA dell’adulto”.

- Quanto è importante l’alimentazione?

“Molto spesso si crede che la DA sia l’espressione di una allergia alimentare e che le restrizioni dietetiche aiutino a risolvere il problema. Questo non è assolutamente vero. Quello che sappiamo è che i pazienti con DA possono sviluppare nel corso della vita allergie alimentari, cosa che può accadere anche nei paziente non affetti da DA. Il 40% circa dei neonati e dei bambini con DA moderata manifesta una allergia alimentare Ig-E mediata che si traduce nella attivazione dei mediatori della infiammazione e ad un aumento spontaneo del rilascio di istamina”.

- Una dieta mirata può aiutare a spegnere l’infiammazione?

“In riferimento a quanto detto prima, una terapia dietetica personalizzata e prescritta da un nutrizionista esperto, basata su una alimentazione priva di alimenti ricchi di istamina o di sostanze istamino-liberatrici, è auspicabile”.