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Venerdì, 29 Marzo 2024
Salute

Covid-19 e rush cutanei, quando il virus colpisce la pelle: l’intervista al dermatologo del Pascale

“Le lesioni cutanee si manifestano nel 10-20% dei pazienti colpiti da SARS-CoV-2. Sono più frequenti nei bambini e negli adolescenti, e, generalmente, insorgono nelle prime 2 settimane dal contagio”. L’intervista al dott. Marco Palla

Il SARS-CoV-2 non colpisce solo l’apparato respiratorio, ma può attaccare anche altri sistemi e organi, come la pelle. I pazienti Covid sintomatici lamentano più frequentemente tosse, febbre, perdita dell’olfatto e del gusto, mal di testa, dolori muscolari e articolari, stanchezza e annebbiamento mentale. In alcuni casi l’infezione può manifestarsi anche con eruzioni cutanee quasi mai gravi e che, spesso, regrediscono in maniera spontanea. Si tratta di manifestazioni simili a varicella, orticaria o vescicole, quindi molto simili a quelle che insorgono in presenza di altre infezioni virali. A sviluppare sintomi dermatologici è circa il 10-20% dei pazienti Covid, generalmente nelle prime due settimane dal contagio. Saper riconoscere e non trascurare queste lesioni è importante perchè potrebbero rivelarsi "spie" della malattia. Ma come riconoscerle? E quando bisogna rivolgersi al medico? Ne abbiamo parlato con il dott. Marco Palla, dermatologo dell’ Istituto Nazionale Tumori “Fondazione Pascale”, ricercatore presso la Struttura Complessa Melanoma e Terapie Innovative del Pascale diretta dal Prof. Paolo Ascierto.

- Con quali “sintomi” cutanei può manifestarsi il Covid-19?

“L’infezione da Sars-Cov-2 si presenta nella maggior parte dei casi con sintomi respiratori ma nel tempo abbiamo osservato anche il coinvolgimento di altri organi tra cui la cute. In quest’ultima le manifestazioni e la sintomatologia riscontrate sono molto variabili da semplici arrossamenti fino a manifestazioni gravi simil-vasculite”.

- Su quali parti del corpo sono più frequenti queste manifestazioni?

“Possono essere interessate tutte le parti del corpo in relazione al tipo di eruzione cutanea, ma si è osservato un incremento delle manifestazioni a carico degli arti inferiori con lesioni simil-geloni soprattutto nei giovani”.

- Qual è l’incidenza di questi rush cutanei? E in quale fase della malattia si manifestano?

“Dopo la comparsa dei primi casi di eruzioni cutanee associate al virus Covid-19, l’attenzione della Comunità Dermatologica verso segni e sintomi cutanei è notevolmente aumentata, e, di conseguenza, anche l’incidenza degli eventi stessi. Ad oggi è ancora difficile definire l’esatta percentuale di casi e la fase di insorgenza poiché, come già detto, le manifestazioni da Covid-19 imitano altre malattie dermatologiche. Gli studi condotti fino ad ora hanno evidenziato la comparsa di lesioni cutanee nel 10-20% dei pazienti affetti da Covid-19 e, nella maggior parte dei casi, si verifica nelle prime 2 settimane”.

- Queste manifestazioni generalmente accompagnano i sintomi più diffusi o si manifestano da sole?

“Negli ultimi mesi abbiamo notato un netto incremento di manifestazioni dermatologiche atipiche in pazienti privi di altra sintomatologia respiratoria e/o intestinale. Nonostante vi siano molti casi descritti in letteratura, un bilancio definitivo ancora non può essere dettagliatamente espresso”.

- In che modo Sars-Cov-2 raggiunge l’epidermide e scatena queste manifestazioni?

“Il virus entra nell’organismo grazie al legame tra la sua proteina di superficie (la Spike) ed il recettore ACE2 presente sull’epitelio dalla mucosa respiratoria. Sappiamo però che il recettore è presente anche in tessuti come quello dell’intestino, dei vasi ematici e così via. In seguito all’infezione il sistema immunitario si attiva producendo gli anticorpi utili per bloccare la diffusione del virus, ma causa anche altre anomalie come quella della coagulazione. La combinazione di questi eventi culmina con l’avvio di processi infiammatori di variabile gravità e interessamento dei diversi organi”.

- Le manifestazioni cutanee sono più frequenti in soggetti asintomatici/paucisintomatici o sintomatici?

“Ad oggi è ancora difficile fare una reale valutazione della percentuale dei casi dermatologici legati al virus Sars-Cov-2 sia per il fatto che molte eruzioni cutanee sono asintomatiche, localizzate, e transitorie sia perché spesso si procede alla prescrizione di terapie senza uno specifico approfondimento diagnostico. Quindi, si potrebbe affermare che le manifestazioni asintomatiche o paucisintomatiche sono molto più frequenti rispetto a quelle segnalate, ma questo è un dato che richiede appropriate valutazioni future”.

- Con quanta frequenza si manifestano nei bambini e negli adolescenti?

“Abbiamo osservato come la popolazione infantile e quella degli adolescenti è maggiormente colpita da sintomi dermatologici, ma questo è un dato che potremmo confermare solo attraverso adeguati studi clinici”.

- Quando bisogna andare dal medico?

“E’ necessario sottoporsi a visita specialistica ogni volta che la manifestazione dermatologica persiste o peggiora, e quando si ha il sospetto di aver avuto un potenziale contatto con soggetti affetti dal virus Covid-19”.

- Quali sono le strategie terapeutiche adottate per curare questi sintomi cutanei?

“Non esistono strategie specifiche ma solo la corretta diagnosi e l’adeguato trattamento in relazione al tipo di eruzione cutanea. E’ importante intervenire sempre con cure mirate e nel più breve tempo possibile al fine di raggiungere con maggiore possibilità il successo terapeutico”.

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