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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

L-Arginina e Vitamina C Liposomiale efficaci contro il Covid: lo studio clinico del Cotugno

La supplementazione di 2 flaconcini/die di L-arginina in aggiunta alla terapia standard adottata dall’ospedale, ha evidenziato un recupero più rapido della funzionalità respiratoria ed una precoce negativizzazione dei pazienti

In attesa di raggiungere una copertura adeguata di persone vaccinate, per l’immunità di gregge necessaria a debellare questa pandemia, oggi è opportuno utilizzare per i pazienti affetti da Covid-19 tutti i farmaci e le opzioni a disposizione. Al momento le autorità regolatorie internazionali (FDA ed EMA) non hanno ancora approvato alcuna terapia specifica per il trattamento dei pazienti con infezione da COVID-19. Diverse sono infatti le terapie al vaglio degli studi clinici ma nessuna ha ancora dato prova di una reale efficacia nella cura dei malati offrendo una pronta ripresa a livello respiratorio e una rapida negativizzazione. I pazienti affetti da Covid-19 presentano tra i vari sintomi difficoltà respiratorie e fiato corto. Queste manifestazioni sistemiche osservate nel decorso della malattia potrebbero essere spiegate da una disfunzione endoteliale preesistente. Questa connessione è stata evidenziata dal team del Professor Gaetano Santulli, M.D., Ph.D, Professore e Ricercatore all’ AE College of Medicine di New York che nella sua review afferma “La disfunzione endoteliale è una delle principali cause di diverse condizioni patologiche che interessano il sistema cardiovascolare, tra cui ipertensione, aterosclerosi, diabete e aterotrombosi. Nell'aprile 2020, siamo stati il primo gruppo a dimostrare che le manifestazioni sistemiche osservate nella malattia da coronavirus (COVID-19) potrebbero essere spiegate da una disfunzione endoteliale preesistente. Infatti, alterazioni della funzione endoteliale sono state correlate a ipertensione, diabete, tromboembolia e insufficienza renale, tutte presenti, in misura diversa, nei pazienti COVID-19”.

L-Arginina e Vitamina C nella terapia del Covid-19

L-arginina è un amminoacido polare, con catena laterale idrofilica, basico, coinvolta in diverse vie metaboliche; tra queste, è particolarmente rilevante la conversione in citrullina tramite l'enzima ossido nitrico sintasi che determina la produzione di Ossido Nitrico (NO). L’NO è un mediatore endogeno di processi biologici quali la vasodilatazione e la trasmissione degli impulsi nervosi e viene prodotto dall’endotelio come modulatore del tono vascolare. La produzione di livelli adeguati di NO nell'endotelio vascolare è fondamentale per la regolazione del flusso sanguigno e per la vasodilatazione. Diverse pubblicazioni indicano che l’assunzione di L-Arginina possa aumentare i livelli di NO nelle cellule endoteliali ed epiteliali. Questo aumento dei livelli intracellulari di NO permette di ridurre la pressione arteriosa e i potenziali danni d’organo ad essa correlati. Più di recente, con la pubblicazione sulla prestigiosa rivista Antioxidants della review “Vitamin C and cardiovascular disease: an update”, un nuovo studio condotto ancora una volta dai ricercatori dell’AE College of Medicine di New York, sempre sotto l’esperta guida del Professor Santulli, ha confermato i potenziali effetti benefici e le proprietà antiossidanti della vitamina C in una serie di condizioni patologiche quali disturbi cardiaci e vascolari, e quanto la vitamina C sia l’alleato perfetto per l’associazione alla L-Arginina. Infatti, sia la vitamina C che la L-arginina sono necessarie per la sintesi di ossido nitrico. Tuttavia, non tutte le vitamine C sono uguali. Nella review, Santulli descrive la vitamina C liposomiale come il miglior metodo di somministrazione di vitamina C, in quanto ha una biodisponibilità migliore rispetto alla vitamina C non liposomiale, evitando i rischi associati alla somministrazione endovenosa. Inoltre, la vitamina C liposomiale aumenta la concentrazione di vitamina C nel sangue quasi raddoppiando la concentrazione ottenibile tramite la forma non liposomiale. Dal momento che, sia la vitamina C che la L-arginina sono note per migliorare la funzione endoteliale e ridurre la permeabilità vascolare durante le malattie infettive, è possibile ipotizzare che la loro associazione possa essere sinergica nell'affrontare le malattie infettive. Ad esempio, poiché il COVID-19 sta causando endoteliopatia, l'associazione tra L-arginina orale e vitamina C liposomiale (Bioarginina®C, 2 flaconcini/die) potrebbe essere efficace per il COVID-19 ed altri disturbi infettivi.

L’uso della L-Arginina nella terapia Covid-19. Il caso dell’Ospedale Cotugno di Napoli

Sulla base di queste evidenze scientifiche l’Ospedale Cotugno di Napoli ed in particolare il reparto di terapia intensiva e sub intensiva diretto dal Professor Giuseppe Fiorentino, Primario di Pneumologia, è stato il primo ospedale italiano a valutare positivamente l’impiego di L-Arginina nei pazienti ricoverati per patologia da COVID-19. Come dichiarato dal Professor Fiorentino, la supplementazione di 2 flaconcini/die di L-arginina (1,66g x 2) in aggiunta alla terapia standard adottata dall’ospedale, ha evidenziato un recupero più rapido della funzionalità respiratoria ed una precoce negativizzazione dei pazienti. A fronte dell’osservazione di questi risultati e con l’obiettivo di sistematizzare e condividere queste osservazioni con la Comunità Scientifica, l’ospedale Cotugno ha avviato uno studio clinico randomizzato, a gruppi paralleli, controllato, in doppio cieco, verso placebo, per valutare come l’aggiunta alla terapia standard di due flaconcini al giorno di L-Arginina, per via orale, in soggetti affetti da COVID-19 sia utile per produrre un miglioramento della prognosi nei pazienti affetti da questa patologia. Il protocollo dello studio attualmente in atto prevede che dei 300 pazienti ospedalizzati per infezione da Covid-19 con positività del test molecolare, 150 saranno trattati con L-Arginina e 150 con Placebo.

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