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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Covid, come curarlo a casa: le indicazioni del Ministero

La nuova circolare del ministero della Salute va ad aggiornare quella del 30 novembre

Il Ministero della Salute ha diffuso le nuove linee guida sulle cure domiciliari anti-Covid. Nella circolare viene confermato il "no" ai supplementi vitaminici e all'idrossiclorochina, mentre gli antibiotici possono essere utilizzati solo in casi particolari. Resta fondamentale, inoltre, il monitoraggio della saturazione dell'ossigeno e per valori sotto il 92% va valutato il ricovero.

L'uso di monoclonali

La nuova circolare "Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da Sars-Cov-2" - firmata dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza - aggiorna la precedente, che risale al 30 novembre 2020, indica anche che nelle fasi precoci di malattia, i medici possono indicare l'uso di monoclonali e il paziente va mandato ai centri abilitati alla prescrizione.

Tale trattamento è raccomandato nell'ambito di una struttura ospedaliera o, comunque, in un contesto che consenta una pronta ed appropriata gestione di eventuali reazioni avverse gravi.

L'uso di antibiotico e cortisone

Il trattamento deve partire il prima possibile rispetto all'insorgenza dei sintomi, e comunque non oltre i dieci giorni dall'inizio degli stessi. Nella circolare vengono anche date indicazioni sull'utilizzo di cortisone e specificati gli usi inappropriati dell'eparina. Quest'ultima, infatti, va utilizzata solo nei soggetti immobilizzati per l'infezione in atto. Inoltre, ci sono farmaci da non utilizzare assolutamente, come la clorochina, o di tanto in tanto come i corticosteroidi.

Infine, vengono citati gli antibiotici che vanno utilizzati esclusivamente in quei casi nel quali l'infezione batterica sia stata dimostrata da un esame microbiologico

Cos'è la "vigile attesa"

La nuova circolare chiarisce poi il concetto di "vigile attesa" nei soggetti a domicilio asintomatici o paucisintomatici, indicando che si tratta di una sorveglianza clinica attiva, con costante monitoraggio dei parametri vitali e delle condizioni cliniche del paziente. Per questi soggetti si prevedono trattamenti sintomatici (ad esempio paracetamolo o FANS in caso di febbre o dolori articolari o muscolari, a meno che non esista chiara controindicazione all'uso). Altri farmaci sintomatici potranno essere utilizzati su giudizio clinico del medico.

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