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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Clinica o ospedale, dove preferisce partorire la maggioranza delle donne napoletane?

Una ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, condotta insieme all’istituto di ricerca Nomisma, ha indagato su come le donne napoletane affrontano la gravidanza

La gravidanza è sempre un momento molto delicato nella vita di una donna, una fase di cambiamento che richiede attenzioni particolari e l’accompagnamento di professionisti sanitari lungo tutta la durata della gestazione. L’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, condotta insieme all’istituto di ricerca Nomisma, ha voluto dunque indagare come affrontano la gravidanza le donne napoletane, e se ci sono aspetti importanti che rischiano di venir trascurati.

La maggioranza delle napoletane preferisce partorire in ospedale

Un primo dato interessante è la preferenza per farsi seguire da un medico specialista privato, scelta che accomuna quasi sei napoletane su dieci (59%). Circa una su quattro si rivolge invece a un medico del settore pubblico (23%), e il 18% restante a un consultorio territoriale. Per il luogo del parto si preferisce comunque l’ospedale, scelto dal 87% delle napoletane. Dalla ricerca emerge come la maggioranza (75%) non sperimenti particolari complicazioni sanitarie durante la gravidanza, ma quasi una su quattro (24%) descrive la propria gravidanza come poco o per nulla serena. Indipendentemente dalle complicazioni, oltre una su tre (37%) lamenta una peggiore qualità del sonno, definita scarsa (32%) o addirittura pessima (5%). Dal punto di vista dei controlli, tra quelli di routine più trascurati ci sono l’ecografia con translucenza nucale e il bi-test/tri-test, effettuati rispettivamente solo dal 57% e dal 51% delle donne.

Solo il 47% delle napoletane segue un regime alimentare controllato

La gravidanza richiede poi una serie di accorgimenti specifici, che però non sempre sono seguiti scrupolosamente: riguardo l’alimentazione, ad esempio, solo il 47% delle napoletane si attiene a un regime alimentare controllato, sia esso prescritto dal dietologo, dal ginecologo o dal medico di base, mentre quattro su dieci dichiarano di non seguire alcun regime alimentare specifico, e c’è anche chi si affida solo a consigli online (10%) o di amici e parenti (2%). Inoltre, una su quattro (25%) non svolge alcun tipo di attività fisica in gravidanza. Va meglio, invece, dal punto di vista dell’astensione da alcol e fumo, con una percentuale abbastanza limitata che dichiara di aver fumato (13%) o bevuto (11%) almeno qualche volta durante la gestazione.

Il 55% delle napoletane porta il figlio dal pediatra una volta al mese 

UniSalute e Nomisma hanno indagato, infine, anche alcune scelte relative ai 12 mesi immediatamente successivi al parto. Nel primo anno di vita, la maggioranza delle napoletane (55%) porta o intende portare il figlio dal pediatra una volta al mese, nel 31% dei casi preferendo rivolgersi anche o esclusivamente a un pediatra privato. Oltre alla visita pediatrica generale, i controlli più effettuati nei primi 12 mesi sono l’ecografia dell’anca (76%), l’esame auxologico (57%) e il Boel test (49%).

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