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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Cattiva digestione, come curarla? Risponde l'esperto

"Per combattere la digestione lenta e il gonfiore addominale sono molto efficaci le spezie come i semi di cardamomo, lo zenzero, il garofano, il coriandolo e la menta piperita”. L’intervista al dott. Marty Fierro

La Dispepsia, o digestione lenta e difficile, è tra i disturbi più comuni sia negli uomini che nelle donne. Anche se nella gran parte dei casi non è rischiosa per la salute perchè, spesso, conseguenza di un pasto troppo abbondante, può creare un forte disagio e ridurre notevolmente la qualità della vita di chi ne soffre. I sintomi più comuni della dispepsia sono: nausea, mal di stomaco, senso di pesantezza, gonfiore addominale, acidità e meteorismo. Questi disturbi sono quasi sempre di natura benigna (Dispepsia funzionale), raramente legati a problemi di salute più seri (Dispepsia organica). Tra i principali fattori scatenanti ci sono: cattive abitudini alimentari, fumo, abuso di alcol, patologie come gastrite e ulcera, utilizzo di farmaci, cambiamenti ormonali legati alla gravidanza o alla menopausa, stress e fattori psicologici. Per combattere la cattiva digestione è fondamentale seguire un’alimentazione sana, avere una regolarità nei pasti e introdurre nella dieta alimenti che favoriscono il processo digestivo rendendolo più rapido ed efficiente. Ma quali sono questi cibi? NapoliToday lo ha chiesto al dott. Marty Fierro, biologo nutrizionista.

Dott. Fierro, cosa è la dispepsia funzionale?

“La Dispepsia funzionale è caratterizzata da vari sintomi gastrointestinali in assenza di una patologia organica. In gastroenterologia viene definita 'dispepsia' quella che più comunemente si chiama 'cattiva digestione'. Si tratta di una alterazione delle funzioni digestive a livello dello stomaco che si manifesta prevalentemente con dolore, bruciore (pirosi) o fastidio all’epigastrio (la zona al di sotto delle costole e al di sopra dell'ombelico), solitamente dopo i pasti. A questi sintomi se ne possono aggiungere degli altri meno comuni come cefalea, tosse, difficoltà nella deglutizione (disfagia) e, a volte, vomito. Si tratta di un malessere che testimonia la difficoltà, da parte degli organi del sistema digerente, a svolgere la funzione di scissione e assimilazione del cibo”.

Quali possono essere le cause?

“Le cause possono essere diverse, tra queste c’è l’uso di medicinali, una cattiva alimentazione, obesità, l’helicobacter pylori, patologie come l’ulcera gastrica, gastriti (infiammazioni della mucosa interna dello stomaco), la malattia da reflusso gastroesofageo. Ci possono essere, inoltre, ulteriori fattori favorenti la dispepsia, come pasti troppo abbondanti, ricchi di grassi e fritti, l’abitudine a saltare il pranzo a mezzogiorno per poi recuperare con abbuffate serali, il consumo eccessivo di alcol e di caffè, la conduzione di una vita sedentaria, il fumo”.

In che modo si può combattere la cattiva digestione? Che ruolo ha l’alimentazione?

“Un modo per combattere la cattiva digestione è seguire un regime alimentare sano ed equilibrato. La sensazione di pesantezza, il gonfiore addominale e, a volte, il dolore da distensione eccessiva, spesso, si manifestano in seguito all’assunzione di cibi ricchi di grassi animali e proteine, e sono aggravati, talvolta, dalla presenza di disturbi della motilità gastrointestinale e/o di parziali ostruzioni delle vie biliari o calcolosi biliare. Un corretto stile di vita insieme a una sana alimentazione che preveda il consumo di certi alimenti, limitando o elimandone altri, aiuta a combatterne i fastidi”.

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