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Martedì, 23 Aprile 2024
Salute

Arteterapia, cos’è e come funziona? Ce ne parla l’esperta

"Si tratta di una disciplina che, attraverso l'utilizzo di differenti linguaggi artistici, mira al benessere globale della persona promuovendo l’espressione del proprio mondo interiore”. L’intervista alla dott.ssa Tiziana Taperino

Che ruolo ha, invece, l’arteterapaeuta?

"È un mediatore tra l’opera e la persona, un conduttore… o, per restare nel campo dell’arte, una guida: l’arteterapeuta accompagna l’altro in stanze inesplorate della sua vita, lo tiene per mano nel passaggio tra ricordi dolorosi, lo traghetta verso il cambiamento. L’arteterapeuta è un professionista preparato e adeguatamente formato, in grado di avere ben presente un obiettivo pur mantenendosi flessibile ed essendo capace di improvvisare, un professionista responsabile in ascolto del contesto e della materia viva che incontra, una persona pronta a mettersi in gioco e in discussione. Bisogna sporcarsi le mani insieme all’altro, emozionarsi con lui, scoprire e creare continuamente".

Quali sono le aree di intervento dell’arteterapia?

"Potenzialmente, qualsiasi campo in cui sia presente un essere umano e laddove, con questo, si voglia lavorare per aiutarlo a conoscere ed esprimere le proprie potenzialità, oltre che supportarlo nella narrazione di sè e nel confronto con gli altri. Solo facendo riferimento alla mia esperienza professionale posso dirti che l’arteterapia può essere proposta con successo nell’ambito di percorsi clinici di supporto e consulenza per differenti situazioni di disagio e malessere, nel lavoro con i bambini in ambito educativo e scolastico, nel sostegno alla genitorialità, nell’accoglienza dei migranti, nella promozione della salute e nella crescita personale, nella supervisione di progetti artistici. E ancora, l’arteterapia trova spazio nei percorsi di formazione professionale, nella riabilitazione, nell’ambito delle dipendenze, dei disturbi del comportamento alimentare e tanto altro".

Questa disciplina viene utilizzata anche in ambito medico?

"Assolutamente si! Oramai sono ben noti i benefici dell’arte a livello psico fisico e proprio per questo motivo non di rado sono proposti progetti di arteterapia in ambito medico sanitario. Ci sono paesi come il Canada dove addirittura si stanno sperimentando specifici percorsi che i medici di base possono prescrivere ai propri pazienti. Personalmente, da alcuni anni mi occupo di sostegno psicologico per i pazienti colpiti da ictus e i loro familiari e non ti nascondo che, nonostante non abbia proposto veri e propri interventi arteterapeutici, l’attitutidine al lavoro attraverso i linguaggi creativi mi è stata spesso utile per stabilire una relazione di fiducia e accoglienza grazie a piccoli ma intensi momenti di cura, come la condi-visione di fotografie di persone e luoghi cari oppure l’ascolto di una canzone altamente motivazionale".

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