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Salute

Alluce valgo, cos’è e come si cura: risponde l’esperto

"La calzatura può incidere sulla genesi di questa patologia, anche se un certo grado di tacco è necessario al fine di equilibrare i carichi tra retropiede e avampiede. Il tacco consigliato è 5 cm per la donna e 3 cm per l'uomo". L'intervista al dott. Vincenzo De Caprio

Quali conseguenze sull’equilibrio della colonna vertebrale può portare l’alluce valgo?

“I fattori determinanti sono molteplici e diversi da persona a persona. Quindi andrà valutato caso per caso. Le conseguenze dipendono da diverse variabili: dall’entità del problema, dalla postura generale, dal peso corporeo, dal sesso, dalle abitudini alle calzature, dallo stato di salute generale, dallo stato di partenza della colonna stessa, dal modo di camminare, dall’anatomia del piede, etc”.

Quali sono le tecniche più utilizzate per correggerlo?

"Quando si parla di “correzione”, bisogna distinguere tra “correzione passiva conservativa” e “correzione chirurgica”. La “correzione passiva conservativa” avviene con l’ausilio prevalentemente di ortesi passive di riallineamento, e ha uno scopo meramente sintomatico, di miglioramento biomeccanico e di rallentamento della progressione della patologia. La terapia conservativa non corregge l’articolazione né fa regredire la patologia. Solo quando si parla di correzione chirurgica si può parlare di correzione vera e propria. Negli ultimi anni sono state proposte più di cento tecniche per operare l’alluce valgo. Ma, ad oggi, la tecnica ameno invasiva, meno dolorosa e più rapida sia nell’esecuzione che nella ripresa, è sicuramente la “tecnica chirurgica mininvasiva percutanea” (MiS), importata in Europa da due medici spagnoli: il Dott. Mariano de Prado e il Dott. Stephen Isham. Questa tecnica riduce in maniera importante cicatrici, dolore, tempi di recupero funzionale, e non prevede anestesia generale, laccio ischemizzante, gesso, fili, cambre e mezzi di sintesi alcuno. Questo intervento si pratica in Day Surgery, e consente di tornare a casa in appoggio completo e con un bendaggio e una scarpa postoperatoria a piatto da indossare per circa 4 settimane (in questo arco di tempo il paziente potrà svolgere la maggior parte delle attività con poche limitazioni)”.

Quando si ricorre all’intervento chirurgico?

“Secondo i Protocolli Internazionali, solo quando la terapia conservativa abbia fallito e la qualità della vita del soggetto ne viene fortemente compromessa. Gli interventi chirurgici per alluce valgo non si fanno, secondo protocolli internazionali, per scopi meramente estetici, ma esclusivamente funzionali!".

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