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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Vaccini, de Magistris: "Basta con i presidenti di regione che fanno a modo loro"

II Sindaco di Napoli sulla campagna vaccinale: "Non è consentibile continuare a fare propaganda politica sul vaccino"

"Lo Stato sia più autorevole e faccia rispettare il piano nazionale, non consenta che un presidente di Regione si alzi e faccia in un altro modo rispetto a quanto previsto dal piano nazionale. Non è consentibile continuare a fare propaganda politica sul vaccino: si sveglia uno e dice voglio vaccinare quel paesello, si sveglia l'altro e dice 'no voglio fare l'isola', un altro ancora vuole fare quella categoria". E' quanto affermato dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris, intervenuto a Radio Crc nel corso della trasmissione "Barba&Capelli".

De Magistris ha ricevuto la prima dose di vaccino domenica scorsa presso l'hub di Capodichino: "Quando sono andato io, il primo giorno, l'organizzazione era ottima ma non c'era molto flusso di persone. Poi ho appreso dai giornali e ho ascoltato testimonianze sul fatto che il giorno dopo è stato un disastro. Era il giorno in cui c'era anche De Luca, che pochi minuti prima aveva inaugurato l'hangar insieme a Lettieri, e l'organizzazione era ottima, non c'era molto flusso di persone. Poi ho appreso che il giorno dopo è stato un disastro, mi dicono perché sono state invitate molte più persone rispetto al giorno prima e a un certo punto sono finiti anche i vaccini. Questo è successo sia a Capodichino che alla Mostra d'Oltremare".

Secondo il primo cittadino partenopeo "continua a esserci una fase della somministrazione a giorni alterni: ci sono giornate in cui sembra che ti trovi di fronte a un'accelerazione e a una svolta, e giornate in cui ti rendi conto che quella uniformità del piano, del coordinamento nazionale, della pianificazione, e dell'assenza di discriminazioni territoriali non c'è. Continuiamo a vedere cose che secondo me danneggiano la rapidità dell'operazione. Ogni Regione continua a fare scelte discrezionali, e questo è vietato, e continuano a esserci cose che non funzionano bene. In Campania mi risulta che tantissimi ultrasettantenni non sono stati ancora vaccinati, eppure si è aperto a tantissime altre categorie. Questa è sicuramente una falla del sistema di vaccinazioni".

Infine de Magistris ha parlato anche della pronuncia della Consulta che ha bocciato il piano trentennale per ripianare i debiti dei Comuni: "La sentenza della Corte Costituzionale è tecnicamente sbagliata e ora, se lo Stato non interviene di qui a qualche giorno, circa 2mila Comuni andranno in dissesto, tra cui Napoli e Torino ma anche altre grandi città del Nord, del Centro e del Sud. Finalmente tutti si stanno rendendo conto del tema degli enti locali, ma se non fossi stato il primo, con alcuni colleghi, a insistere nei giorni scorsi per ottenere il rinvio dell'approvazione dei bilanci di almeno 30 giorni, oggi ci sarebbero già 2mila Comuni in dissesto. Con questa sentenza, sbagliata perché alcuni non si rendono conto dei danni che provocano con delle valutazioni tecniche sbagliate, ora ci troviamo che, se lo Stato non interviene entro qualche giorno, più o meno 2mila Comuni tra cui Napoli andranno in dissesto, non per loro colpe ma perché lo Stato non è in grado di fare norme ad hoc, taglia e non mette, e chiede ai Comuni nell'anno della pandemia di incassare le cartelle che lo Stato ha bloccato. Così non si può andare avanti. Ora si rendono tutti conto per due motivi: il primo è che non riguarda solo Napoli, e quindi finisce la litania dei politicanti da quattro soldi che ogni tanto se ne escono con una norma 'salva Napoli' che non c'è mai stata, ma tutti si rendono conto che andrà in dissesto anche Torino, così come altre grandi città; la seconda è che c'è la partita delle elezioni, e guarda caso in questo momento si sventola la necessità di affrontare il tema del debito. Quando abbiamo fatto le manifestazioni a Montecitorio e davanti Palazzo San Giacomo non c'era un politico eletto a Napoli, un ministro napoletano o qualcuno che avesse un legame con la nostra terra che avesse sposato questa battaglia. I cittadini capiranno che evidentemente non c'era la volontà politica di sostenere la città".

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