rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Poggioreale

Il tribunale ordina di eliminare il sovraffollamento a Poggioreale

Il tribunale di sorveglianza di Napoli ha dato ordine, riferendosi in particolare al carcere di Poggioreale, ha dato ordine di tornare alla legalità e risolvere il problema del sovraffollamento

Si torna a parlare del problema "sovraffollamento" nel carcere e, in particolare, in quello di Poggioreale, solo che a farlo stavolta, e per la prima volta, è un tribunale di sorveglianza che "dà ordine a un carcere di rientrare nella legalità" in base al ruolo che gli viene attribuito dall'ordinamento penitenziario.
L'iniziativa del presidente del tribunale di Sorveglianza di Napoli che si riferisce soprattutto al carcere di Poggioreale è al centro di una interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia Alfano presentata dalla delegazione radicale del gruppo Pd che hanno reso noto l'ordinanza del magistrato partenopeo.
A Napoli il presidente del Tribunale di Sorveglianza Angelica Di Giovanni, "prendendo atto della drammatica situazione degli istituti di pena della Corte di appello di Napoli - si legge in una nota degli esponenti radicali - ha inviato, alle rispettive direzioni, l'ordine di disporre quanto necessario per eliminare l'evidente contrasto tra le condizioni di vita all'interno degli istituti di pena partenopei e le norme vigenti". Con l'ordinanza del 20 aprile 2010 la Di Giovanni ha infatti disposto "che la direzione della Casa Circondariale di Poggioreale si attivi con pronta sollecitudine per eliminare ogni possibile situazione di contrasto con l'articolo 27 della costituzione e con l'articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti Umani". Come si legge nell'ordine del tribunale, infatti: "attualmente il numero dei detenuti presenti nella Casa Circondariale di Napoli Poggioreale è di 2.759 a fronte di una capienza di 1.400 unità, ormai quasi il doppio, per cui la situazione è tale da essere oggettivamente, di per sé, possibile fonte di violazione dell'articolo 3 della Convenzione Europea dei diritti dell'uomo". In tali condizioni, "resta difficile assicurare la concreta realizzazione del principio per cui "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato". "Notizia delle ultime ore - fa sapere Rita Bernardini, prima firmataria dell'interrogazione - è che il magistrato di sorveglianza di Napoli, dott.ssa Di Giovanni, ha consegnato tutte le carte riguardanti il provvedimento del 20 aprile alla Procura della Repubblica di Napoli, evidentemente spinta dall'inottemperanza degli istituti di pena partenopei all'ordine impartito".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il tribunale ordina di eliminare il sovraffollamento a Poggioreale

NapoliToday è in caricamento