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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Arresti a Trentola, Bindi: “A Napoli camorra elemento strutturale, ma si può reagire”

Il commento della Presidente della commissione parlamentare antimafia è arrivato a margine di un incontro a Casal di Principe

Ribadisco quello che ho affermato in altre circostanze, Napoli è una città dove c'è camorra. È un elemento strutturale di quella società”: così il presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, a margine di un incontro a Casal di Principe. Una sua affermazione simile, risalente a qualche mese fa, era stata a monte di accese polemiche.

Bindi è stata intervistata a proposito dell'inchiesta che a Trentola Ducenta ha coinvolto anche sindaco ed ex sindaco oltre che alcuni assessori ed imprenditori. “Chi racconta la storia d'Italia, della Campania e di Napoli deve raccontare anche la storia della mafia – prosegue la parlamentare – Ma Napoli è una grande città, ha la forza per reagire. Se vogliamo vincere le mafie noi le vinciamo”

Rosy Bindi ha ringraziato Procura di Napoli, Dda, polizia e carabinieri per l'operazione, sottolineando che oltre ai loro sforzi è necessario anche la politica cambi e diventi dedita esclusivamente al bene comune. “Qui a Casal di Principe è stato eletto un sindaco che si è sempre battuto contro i clan – prosegue – e ispira la sua azione al principio della buona politica. Penso anche al sindaco di Pagani, Marcello Torre, ucciso subito dopo il terremoto del 1980 perché si oppose al saccheggio da parte dei clan dei fondi per il sisma. Oggi sarò lì per commemorare la sua figura”.

“Il sequestro del Jambo – aggiunge la Bindi in riferimento al centro commerciale cui oggi sono stati posti i sigilli – rappresenta un risultato importante anche per il valore patrimoniale che esso rappresenta. Si sono svelati intrecci significativi che dimostrano come e quanto il potere delle mafie sta in rapporto con la politica". Il riferimento qui è al primo cittadino di Trentola al momento irreperibile. “Un sindaco che scappa non fa certo pensare bene – ha sottolineato Rosy Bindi – Evidentemente non ha nemmeno il coraggio di presentarsi e questo è coerente con il suo modo di esercitare il proprio compito, visto che secondo gli inquirenti ha messo addirittura a disposizione il suo ruolo al clan dei Casalesi".

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