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Asl Na1 ingovernabile. Caldoro: "Per noi un vero cancro"

Dure parole dal governatore della Campania. "Basta vedere ciò che accade in questi giorni: scarsa efficienza, disorganizzazione totale del personale. Dovremmo arrivare a una centralizzazione dei pagamenti"

L'Asl Napoli 1 è ingovernabile, ha problemi strutturali e rappresenta, sia da punto di vista contabile che dell'offerta dei servizi, un vero e proprio cancro. Questo il duro giudizio di Stefano Caldoro, governatore della Campania. "Non riesce a offrire servizi adeguati. Vediamo, per esempio, quello che sta succedendo in questi giorni: non c'è una organizzazione efficiente, ma una disorganizzazione totale del personale".

Caldoro parla di atti di eroismo in base ai quali "alcuni dipendenti suppliscono ad attività che altri non fanno e ci sono, probabilmente, tante persone che non vanno a lavorare o riducono sensibilmente il loro orario di lavoro".  E specifica: necessario che la politica resti fuori dalla sanità. "O meglio, devono restarne fuori la mediazione, l'intermediazione politica, tutte quelle attività legate alla ricerca del consenso politico ai danni della sanità. La buona politica ci deve sempre stare perchè è una cosa positiva, ma il problema è la cattiva politica, la gestione, quello che si è perpetrato negli anni, dove la sanità non era elemento di confronto sulla qualità. Piuttosto che misurarsi sulla qualità ci si è misurati sulla capacità di fare potere, attrarre consensi, al di là della qualità e dell'interesse generale".

I problemi più grandi, fa sapere il governatore, riguardano la Asl Napoli 1 e quella di Salerno, mentre funzionano altre realtà come Avellino e Benevento. La soluzione? "Dovremmo arrivare a una centralizzazione dei pagamenti, dei contenziosi  e la Soresa si può anche utilizzare per fare questo, riformandola"

Sui commissari delle Asl, Caldoro sottolinea che non c'è stata una valutazione. "In quattro mesi è un pò difficile. Abbiamo chiesto ai commissari di svolgere adempimenti essenziali per capire quali possano essere le azioni di risanamento perché abbiamo un problema: da una parte c'è una regia dall'alto con le indicazioni del Ministero, dall'altra però non abbiamo il riscontro, dal 2007 ad oggi sul territorio. Quello che si da come input di sistema si perde nell'azione sul territorio. I commissari hanno fatto un buon lavoro. Non c'è alcun giudizio negativo, solo una verifica sugli adempimenti". Nessuna certezza, infine, sui tempi per passare dai commissari ai direttori generali delle Asl.

Commenti sono giunti da Fulvio Martusciello, capogruppo del Pdl al consiglio regionale della Campania: "Qualche mese fa il Pdl portò in aula un disegno di legge per scorporare il comune di Portici dalla Asl Napoli 1 alleggerendo in tal modo i conti della Azienda Napoletana e redistribuendo in modo organico e razionale la popolazione sanitaria. Il sindaco di centrosinistra di Portici fece pervenire in aula un documento siglato da alcuni consiglieri della sua maggioranza che si opponevano a tale trasferimento e la norma ritornò in commissione. Se la Asl è un cancro, come dice giustamente Caldoro, la colpa è anche di quegli amministratori come Cuomo che si sono opposti a una razionale distribuzione della popolazione sanitaria. Oggi nella Asl Napoli 1 c'é tutta Napoli e Portici che a Napoli non é contigua mentre invece comuni contigui con il capoluogo come San Giorgio sono giustamente nella Asl Napoli 3", ha concluso Martusciello.

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